Vai al contenuto

Italia sempre più in difficoltà: cresce il rischio povertà e calano i redditi reali

Pubblicato: 26/03/2025 14:37

L’Italia continua a fare i conti con una situazione economica difficile. Nel 2024, secondo i dati Istat, la percentuale di popolazione a rischio povertà o esclusione sociale è salita dal 22,8% al 23,1%, confermando una tendenza preoccupante. E la situazione dei salari aumenta le preoccupazioni.

Più famiglie in difficoltà, soprattutto nel Mezzogiorno

Sebbene la quota di individui a rischio povertà resti stabile al 18,9%, cresce il numero di famiglie in cui si lavora poco o per niente: la percentuale è passata dall’8,9% al 9,2%. Questo aumento è particolarmente evidente tra i giovani sotto i 35 anni che vivono da soli (15,9% rispetto al 14,1% del 2023) e tra i monogenitori, per i quali la percentuale è più che doppia rispetto alla media nazionale.

Il divario tra Nord e Sud resta marcato. Il Nord-est si conferma l’area con meno persone a rischio povertà (11,2%), mentre nel Mezzogiorno il dato raggiunge il 39,2%, il più alto del Paese.

Redditi in calo: il peso dell’inflazione

Nel 2023, il reddito medio delle famiglie è aumentato in valore assoluto (+4,2%), ma si è ridotto in termini reali (-1,6%) a causa dell’inflazione. Il calo è stato più marcato nel Nord-est (-4,6%) e nel Centro (-2,7%), mentre nel Mezzogiorno la riduzione è stata più contenuta (-0,6%) e nel Nord-ovest si è registrata una lieve crescita (+0,6%).

Se si guarda al confronto con il 2007, il reddito reale delle famiglie italiane è sceso in media dell’8,7%, con punte del -13,2% nel Centro e -11% nel Sud.

Lavoratori sempre più penalizzati

A soffrire di più sono le famiglie il cui reddito principale proviene da lavoro autonomo (-17,5%) o dipendente (-11,0%). Unica eccezione sono le famiglie che vivono di pensioni e trasferimenti pubblici, il cui reddito è aumentato del 5,5%.

Il quadro che emerge è chiaro: mentre l’economia fatica a ripartire, le famiglie italiane vedono il loro potere d’acquisto eroso, con conseguenze sempre più pesanti per chi ha meno risorse. E con conseguenze disastrose per la possibilità di una ripresa economica, penalizzata da una domanda interna che registra un calo costante e, per ora, inesorabile.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure