
Prove di disgelo a Palazzo Chigi. L’atteso incontro tra Giorgia Meloni e i suoi due vicepremier si è svolto con Matteo Salvini presente di persona, Antonio Tajani collegato da Trieste e Guido Crosetto in sala, con il ruolo di mediatore. Un vertice di circa un’ora per cercare una linea comune sulla politica estera, tema che da settimane divide la maggioranza. L’obiettivo della premier è stato chiaro: “È arrivata l’ora di abbassare i toni”.
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L’altolà della premier: “Basta divisioni”
Sebbene nessuno lo confermi ufficialmente, fonti di maggioranza raccontano che Meloni abbia insistito sulla necessità di una tregua interna, soprattutto in vista delle prossime sfide internazionali. “Capisco tutto, i congressi e i sondaggi, ma è ora di darsi una calmata”, avrebbe ammonito la premier. Il richiamo era rivolto ai due vicepremier, reduci dallo scontro acceso dopo la telefonata tra Salvini e JD Vance, numero due della Casa Bianca.
Il leader della Lega e quello di Forza Italia hanno garantito un cambio di passo, con un abbassamento dei toni, a partire dal vertice di giovedì a Parigi, dove Emmanuel Macron riunirà i Paesi disponibili a impegnarsi per una tregua in Ucraina.
La linea italiana sul conflitto in Ucraina
Meloni si presenterà a Parigi con una posizione chiara: nessun invio di truppe europee senza un mandato delle Nazioni Unite. Il ministro degli Esteri Tajani ha confermato che su questo punto la premier, Crosetto e Salvini sono allineati. Un’ulteriore opzione sul tavolo resta quella di una nuova clausola NATO per estendere all’Ucraina le garanzie di sicurezza previste dall’articolo 5 dell’alleanza. “Il dibattito è in corso”, ha sottolineato Tajani, mentre la diplomazia italiana si prepara al confronto europeo.