
Laura Papadia, 36 anni, è stata trovata senza vita nella sua abitazione nel centro storico di Spoleto. L’ipotesi principale è quella di femminicidio, con il principale sospettato che sarebbe il suo compagno, un 47enne agente di commercio, ora sotto interrogatorio. L’uomo, fermato dalla polizia, ha mostrato un atteggiamento collaborativo, raccontando di una relazione ormai deteriorata.
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La scoperta del corpo è avvenuta dopo una segnalazione ai carabinieri su un uomo che minacciava di lanciarsi dal Ponte delle Torri. Giunti sul posto, gli agenti hanno trovato il 47enne in stato di forte agitazione, il quale avrebbe ammesso: “Ho fatto del male a mia moglie”. Prima del fermo, aveva già contattato la sua ex moglie in Sardegna, confessandole l’omicidio e dicendosi pronto a togliersi la vita.
Quando la polizia è entrata nell’appartamento, ha trovato il corpo di Laura sul letto, ormai privo di vita. L’uomo, dopo una breve trattativa, è stato bloccato e condotto in commissariato. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e il procuratore capo di Spoleto, Claudio Cicchella, per chiarire le circostanze dell’accaduto e accertare la responsabilità del sospettato.

Laura Papadia, originaria della Sicilia, lavorava in un supermercato della città ed era conosciuta nella comunità locale.
Le reazioni: “Una tragedia inaccettabile”
La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha espresso sgomento per il secondo femminicidio in Umbria dall’inizio dell’anno: “Non possiamo più permettere che accadano simili atrocità”, ha dichiarato. Ha inoltre sottolineato l’importanza di investire in educazione e formazione per costruire una cultura del rispetto e rafforzare i sistemi di protezione per le donne.
Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio su una vicenda che ha sconvolto l’intera comunità.