Andrew Tate, 38 anni, noto per le sue dichiarazioni misogine e i contenuti controversi diffusi online, è stato denunciato dalla sua ex compagna Bri Stern per presunti atti di violenza e minacce avvenuti durante la loro relazione. In particolare, la donna ha raccontato un episodio di strangolamento durante un rapporto sessuale.
Il racconto di Bri Stern
L’episodio risalirebbe all’11 marzo, quando la coppia si trovava al Beverly Hills Hotel. In un lungo post su Instagram, Bri Stern ha spiegato le motivazioni che l’hanno spinta a denunciare l’ex compagno. «Mi ha detto in molte occasioni che se lo avessi tradito mi avrebbe rovinato la vita, mi avrebbe violentata o uccisa», ha scritto.
La violenza e il tentativo di strangolamento
Secondo quanto riportato da TMZ, Tate avrebbe iniziato a stringerle il collo durante un rapporto, ignorando le sue suppliche. «Più lei si dibatteva, più lui diventava violento», si legge nella denuncia. Bri Stern ha raccontato di essere stata sul punto di perdere conoscenza. Solo quando lui si è addormentato, la ragazza è riuscita ad andare in bagno per documentare i segni delle violenze con delle foto poi consegnate alla polizia.
I messaggi minacciosi
Nel materiale fornito alle autorità compaiono messaggi inquietanti:
«Voglio farti a pezzi, mi darai un figlio quest’anno, tr**a»,
«Che senso ha averti se non ti *picchio* e non ti metto incinta… dovresti essere grata».
La denuncia formale e le conseguenze
Bri Stern ha effettuato una visita al pronto soccorso nei giorni successivi, ricevendo una diagnosi di stato post-concussivo. Ha spiegato di aver esitato a parlare: «Ho pensato spesso di andarmene in silenzio… perché avevo paura e ho fatto fatica ad accettare di essere stata abusata». La denuncia è stata formalizzata solo dopo che Andrew Tate è partito per la Romania, per un controllo con le autorità locali legato ad altri procedimenti.
La reazione di Andrew Tate
Tate ha respinto tutte le accuse tramite i suoi legali, che hanno annunciato che «intraprenderà azioni legali contro chiunque sia coinvolto nella diffusione di questa palese falsità».