
Il decesso di Daniela Gaiani, inizialmente archiviato come suicidio, è stato ora riclassificato come femminicidio. La Procura di Bologna ritiene che sia stata uccisa dal marito Leonardo Magri, che avrebbe messo in scena il suicidio per liberarsi di lei e vivere una relazione con una donna più giovane. L’ipotesi d’accusa parla di omicidio aggravato da relazione sentimentale e futili motivi, elementi che potrebbero condurre a una condanna all’ergastolo.
La famiglia accusa il marito
Leonardo Magri, che ha sempre negato ogni responsabilità, è attualmente a piede libero. Venerdì 28 marzo si è svolta l’udienza preliminare davanti al giudice Salvatore Romito, durante la quale è stata sollevata una questione procedurale dalla difesa. Il giudice ha ritenuto fondata l’eccezione relativa alla mancata indicazione di un avvertimento nell’avviso di fissazione dell’udienza, disponendo così il rinvio al 14 maggio.
La sorella della vittima, Angela Gaiani, ha parlato all’uscita dall’aula:
«Ci aspettiamo giustizia e che venga messo nero su bianco. Quel bruto e la sua ferocia speriamo verranno incastrati. Lui pagherà, ma non certo il prezzo che dovrebbe, perché non c’è prezzo per mia sorella, che era una persona meravigliosa. Non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere».
Daniela fu trovata morta il 5 settembre 2021, distesa in un letto, nella casa dove viveva col marito a Castello d’Argile.