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Meloni viaggia da sola, nessuno può fermarla

Pubblicato: 29/03/2025 19:19

L’ultima “super-media” curata da Lorenzo Pregliasco per YouTrend ha suscitato attenzione e riflessioni. A poco più di metà legislatura, i dati mostrano un centrodestra che raccoglie il 48,8% dell’elettorato, avvicinandosi alla maggioranza assoluta, mentre il centrosinistra si ferma al 48,1%. Una differenza minima, ma significativa per chiunque tenti di leggere tra le righe dei numeri. La parte interessante è che per arrivare a questo dato, bisogna sommare insieme un ampio schieramento di forze: da Renzi a Fratoianni, passando per Calenda e Conte.

La divisione del centrosinistra

Il dato, sebbene all’apparenza equilibrato, nasconde una verità scomoda per l’opposizione: le forze di centrosinistra sembrano incapaci di unirsi in modo coerente e costruttivo. Carlo Calenda, capo di Azione, non ha certo nascosto la sua distanza dal Movimento 5 Stelle, esprimendo il suo disprezzo verso qualsiasi possibilità di collaborazione, parlando apertamente di “cancellarlo”. Un atteggiamento che sembra poco favorevole alla costruzione di una coalizione alternativa, a meno che non si decida di percorrere una via che, per ora, appare irrealizzabile.

La manifestazione di Giuseppe Conte e le divisioni interne

Nel frattempo, Giuseppe Conte e il suo movimento si preparano alla manifestazione del prossimo 5 aprile, in cui protesteranno contro la Nato e l’Unione Europea. Una manifestazione che, pur essendo legittima dal punto di vista politico, sembra rafforzare le divisioni interne alla sinistra. La partecipazione a un evento di questa natura, contraria a un potenziamento delle spese per la difesa e, soprattutto, ostile agli orientamenti del governo Meloni, non aiuta certo a costruire una base comune per sfidare il centrodestra alle prossime elezioni. Inoltre, questi atteggiamenti non sembrano rispecchiare le necessità di un’alleanza solida per affrontare la Russia in un contesto internazionale di crescente tensione.

L’opinione pubblica e la debolezza dell’opposizione

Il punto cruciale, tuttavia, risiede nella constatazione che l’opinione pubblica non sembra più disposta a credere che la soluzione alla crisi politica italiana sia nell’ampliamento di una coalizione di centrosinistra che non riesce nemmeno a trovare un terreno comune. Al contrario, la coalizione guidata da Giorgia Meloni sembra godere di una coesione maggiore, pur tra le divisioni interne (soprattutto su temi legati alla politica di sicurezza). Il motivo? Essere al governo, con i vantaggi e i limiti che comporta, ha permesso al centrodestra di compattarsi su decisioni cruciali, mentre l’opposizione si frammenta nella lotta per il predominio interno.

La situazione del Partito Democratico e la leadership di Elly Schlein

In un clima di incertezze e conflitti, i sondaggi non devono essere interpretati come una vittoria travolgente per il governo Meloni, ma piuttosto come la fotografia della debolezza della opposizione. L’incapacità di offrire una reale alternativa politica ha fatto sì che la premier e il suo governo appaiano come l’unica opzione per molti italiani. La gestione delle difficoltà economiche, le sfide internazionali e la guerra in Ucraina sono temi sui quali la sinistra appare particolarmente divisa e poco preparata.

Per il Partito Democratico, se non dovesse trovare un modo per dare una guida stabile e solida al proprio campo, la situazione potrebbe rimanere bloccata. Elly Schlein continua a spingere per l’unità, ma le divisioni interne sembrano sempre più difficili da superare. La mancanza di una visione unitaria, per quanto sia una priorità dichiarata dalla leader dem, rende l’opposizione vulnerabile e incapace di sfidare efficacemente il centrodestra.

La sabbia nella clessidra scorre inesorabile. E con ogni probabilità, l’equilibrio favorevole al governo Meloni non cambierà se il centrosinistra non troverà la forza di rimettere insieme i pezzi di un’alleanza che, al momento, appare più divisa che mai.

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Ultimo Aggiornamento: 29/03/2025 19:37

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