Dopo settimane di assenza e il proliferarsi di voci sul suo allontanamento dal cuore del Milan, Zlatan Ibrahimovic è tornato sotto i riflettori durante il prepartita di Napoli-Milan, incontro fondamentale per le speranze di qualificazione in Champions League della squadra di Conceiçao. La sua riapparizione allo Stadio Maradona ha sollevato immediatamente curiosità, con la conduttrice Diletta Leotta che non ha potuto fare a meno di chiedergli spiegazioni sulla sua lunga assenza, non solo dai riflettori ma anche dal centro sportivo di Milanello.
La verità sulla sua assenza
Ibrahimovic ha spiegato con franchezza che la causa della sua assenza non era legata a conflitti interni o divergenze con la dirigenza rossonera, ma a motivi di salute. L’attaccante svedese ha svelato di aver contratto un virus che lo ha debilitato, tanto da fargli perdere addirittura tre chili. Un dettaglio che aveva suscitato preoccupazioni tra i tifosi, ma che ora appare sotto controllo.
“Sono stato male, ho perso tre chili”, ha dichiarato Ibrahimovic con un sorriso. “Ho tagliato i capelli, il mio corpo ha avuto uno shock… Scherzi a parte, sono stato male, ho preso un virus. Però adesso sto meglio e sono qui”.
Smentita alle voci di conflitti interni
Nel frattempo, molte speculazioni avevano iniziato a circolare riguardo a un possibile spostamento dell’asse decisionale del Milan, con l’amministratore delegato Furlani che, secondo alcuni, avrebbe guadagnato una posizione di maggiore influenza all’interno della società. Voci di contrasti tra Furlani e Ibrahimovic erano state messe in giro, con alcuni che parlavano di tensioni e incomprensioni legate alla scelta del nuovo direttore sportivo. Ibrahimovic ha però smentito fermamente queste ipotesi, definendo tutte le notizie come “falsità” e “tutto inventato”.
“Io e Furlani parliamo tutti i giorni di tutte le cose, prima, oggi e domani”, ha affermato lo svedese. “Sono qua per aiutare tutti quanti, sia in campo che fuori campo”. Inoltre, Ibrahimovic ha ribadito il suo ruolo centrale all’interno del club, smentendo qualsiasi insinuazione di una sua emarginazione.