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Giorgia Meloni, la premier sarà sentita nel processo a Fabrizio Corona accusato di diffamazione aggravata

Pubblicato: 31/03/2025 13:35
Meloni processo Corona diffamazione

La premier Giorgia Meloni ha dato la sua disponibilità a essere ascoltata come testimone nel processo per diffamazione aggravata a carico di Fabrizio Corona e del direttore della testata online Dillinger News, Luca Arnau. Il procedimento riguarda la pubblicazione, il 20 ottobre 2023, di un articolo in cui si insinuava una presunta relazione sentimentale tra la presidente del Consiglio e l’onorevole di Fratelli d’Italia Manlio Messina, corredato da immagini che sarebbero state manipolate.
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Il ruolo di Meloni e le decisioni del tribunale

Il giudice del Tribunale di Milano ha stabilito che Meloni potrà essere ascoltata con audizione da Palazzo Chigi. Nel frattempo, il processo proseguirà il 16 giugno con l’esame di quattro testimoni dell’accusa, tra cui lo stesso Messina.
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Il decreto di citazione a giudizio, emesso dalla Procura di Milano nell’ottobre scorso, contesta la diffusione di una notizia falsa, arricchita da riferimenti al “fascino” e alla “carriera in ascesa” del deputato, descritto come “colui che avrebbe riportato l’amore nel cuore spezzato della premier”. Le immagini pubblicate, cinque in totale, sarebbero state alterate per rafforzare il contenuto diffamatorio.

Corona pronto a farsi interrogare

Il tribunale ha ammesso tutte le liste testi, circa trenta, presentate dal pubblico ministero Giovanni Tarzia, e si è riservato di decidere sulla consulenza tecnica della Procura in merito alla presunta manipolazione fotografica.

Assente in aula, Fabrizio Corona si è detto disponibile a farsi interrogare e a rilasciare dichiarazioni spontanee. “Basta confrontare le immagini originali con quelle diffuse per accorgersi che sono palesemente false“, ha commentato Manlio Messina, sottolineando la gravità dell’attacco subito: “C’è chi crede di poter infangare chiunque per visibilità, ma non è accettabile. Io e Giorgia Meloni siamo stati denigrati, ora sarà un tribunale a stabilire la verità“.

Di diversa opinione l’avvocato di Corona, Ivano Chiesa, che ha ridimensionato la vicenda: “Massimo rispetto per la premier, ma dire che qualcuno ha riportato la luce nel cuore di una donna non è diffamazione. Questo processo non riguarda un traffico internazionale di droga, evitiamo esagerazioni”. Il legale ha inoltre contestato la mole di testimoni ammessi, definendola “un’enormità“.

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