La collaborazione tra Jasmine Paolini e Renzo Furlan è giunta al capolinea. Un epilogo inatteso, considerando che sotto la guida del tecnico veneto, l’azzurra ha raggiunto il numero 4 del ranking mondiale, eguagliando Francesca Schiavone, e ha disputato due finali Slam consecutive nel 2024, al Roland Garros e a Wimbledon.
Dopo la recente semifinale di Miami, persa contro Aryna Sabalenka, Paolini si prepara ora alla stagione sulla terra battuta senza il coach che ha contribuito in modo decisivo alla sua crescita. Se da un lato il talento della toscana è ormai una certezza, dall’altro la separazione da Furlan apre un interrogativo sulla sua futura guida tecnica.
Un distacco che era nell’aria
Con il passare del tempo, il rapporto tra Paolini e Furlan si era progressivamente raffreddato, mentre cresceva la sintonia con Sara Errani nel doppio. Le due azzurre hanno vissuto un 2024 straordinario, culminato nella storica medaglia d’oro olimpica a Parigi. Un successo che ha rafforzato il loro legame professionale e che, secondo molti, avrebbe avuto un peso nella scelta della tennista toscana di cambiare il proprio staff.
La separazione arriva in un momento cruciale, a un mese dagli Internazionali d’Italia, il torneo più atteso della stagione per il tennis azzurro, che segnerà anche il ritorno in campo di Jannik Sinner dopo la sospensione per il caso Clostebol.
Un futuro ancora incerto
Con Furlan fuori dai giochi, resta da capire chi guiderà Paolini nel prossimo futuro. Al momento, nessun nome è emerso con certezza, ma un’ipotesi sempre più accreditata è che sarà proprio Sara Errani a ricoprire un ruolo chiave anche nello staff tecnico della compagna di doppio.
Se questa ipotesi si concretizzasse, sarebbe una svolta senza precedenti per il tennis italiano. Ma sarà sufficiente per permettere a Paolini di difendere i punti conquistati nel 2024, tra cui le due finali Slam conquistate a Parigi e a Wimbledon? La risposta arriverà presto.