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Sara Campanella uccisa da Argentino, lui furioso perché lei “non gli sorrideva più”. Il vocale: “Dove siete, il malato mi segue”

Pubblicato: 01/04/2025 07:26

Dopo ore di ricerche, è stato fermato il ragazzo accusato di aver colpito e ucciso con una coltellata la giovanissima Sara Campanella, 21 anni, morta in ospedale a Messina per la gravità della ferita al collo. Al momento non sono ancora state rese note le generalità del suo assassino, noto alla vittima che in passato aveva parlato di una persecuzione a suo danno: l’uomo, al momento soltanto accusato del gravissimo reato, sarebbe un suo collega di università. Nelle prossime ore è in programma una conferenza stampa delle forze dell’ordine siciliane per spiegare i dettagli della vicenda.
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“Mi amo troppo per stare con chiunque.” Così scriveva Sara Campanella sul suo profilo Facebook, un messaggio che oggi risuona inquietante alla luce degli eventi tragici che l’hanno coinvolta. Stefano Argentino, 27 anni, la perseguitava da anni e ultimamente un’amica di lei era dovuta intervenire per difenderla perché lui si era avvicinato a lei furioso perché “lei non gli sorrideva più come prima”. Poco prima dell’omicidio lei era con due amiche, che poi si erano avviate senza di lei. Sara poi aveva mandato loro un messaggio vocale: “Dove cavolo siete, che ho il malato che mi segue…”

Stefano Argentino era invaghito di lei: la seguiva

Stefano Argentino, 27 anni, era un collega di Sara Campanella: pare che da due anni fosse invaghito, ma non ricambiato, della giovane. Secondo il documento rilasciato dalle autorità ieri l’avrebbe seguita dalla fermata dell’autobus “per poi percorrere insieme a lei un breve tratto di strada; arrivati nei pressi del distributore di benzina, verosimilmente dopo una discussione, l’avrebbe accoltellata per poi allontanarsi velocemente”. L’omicidio sarebbe stato compiuto “per motivi sentimentali in quanto invaghito della ragazza senza essere corrisposto”. A bloccarlo ed arrestarlo sono state le indagini del colonnello Lucio Arcidiacono, l’ex ufficiale del Ros che due anni fa a Palermo ha messo le manette al superlatitante Matteo Messina Denaro, dopo 30 anni di latitanza.

Sara, iscritta al corso di Tecniche di laboratorio biomedico presso il Policlinico Gaetano Martino, aveva manifestato preoccupazione per la sua sicurezza. Dopo una lezione nel pomeriggio, aveva contattato un’amica tramite messaggio vocale, esprimendo il timore che qualcuno, con ogni probabilità proprio Argentino, la stesse seguendo. La notizia di un possibile fermo in un appartamento vicino a via Tommaso Cannizzaro ha iniziato a circolare, alimentando le speculazioni tra gli studenti.

Il tragico incontro

Le indagini sono concentrate su un giovane coetaneo di Sara, proveniente da Palermo e residente nel rione Portella di Mare. Dopo essere stata accoltellata alla giugulare, la ragazza è stata trasportata d’urgenza al Policlinico, ma è deceduta pochi minuti dopo il suo arrivo a causa di un arresto cardiaco. Testimoni affermano che Sara stava parlando con un altro ragazzo vicino alla fermata dell’autobus quando è avvenuta l’aggressione. Un uomo ha cercato di inseguire il sospettato, ma non è riuscito a raggiungerlo.

Amici di Sara hanno rivelato che la giovane stava cercando di chiudere una relazione con un ragazzo che la perseguitava. Secondo le ricostruzioni, l’aggressore l’ha seguita fino all’ingresso del Policlinico, dove ha parcheggiato l’auto e l’ha affrontata. La discussione è rapidamente degenerata in violenza, culminando nella fatale coltellata. A coordinare le indagini è il colonnello Lucio Arcidiacono, noto per il suo ruolo nella cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro.

Il dolore della madre e il clima di paura

La madre di Sara, Maria Concetta Zaccaria, è arrivata in ospedale in stato di shock, incapace di credere a quanto accaduto. “Ho visto quel giovane che scappava. Ho provato a inseguirlo”, ha raccontato un testimone. Gli amici di Sara hanno confermato che l’omicida l’assillava da tempo, sottolineando come la giovane avesse già chiesto aiuto a un amico per affrontare il suo stalker. La notizia dell’omicidio ha scosso profondamente la comunità di Portella di Mare, dove Sara viveva con la madre, dopo la separazione dei genitori. La studentessa, pur avendo preso in affitto una stanza a Messina, tornava a casa ogni volta che le lezioni lo permettevano.

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Ultimo Aggiornamento: 01/04/2025 16:23

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