
Giorgia Meloni, pur esprimendo incertezza sul futuro delle azioni di Donald Trump contro l’Europa, sta cercando di guadagnare tempo e spazio diplomatico. Negli ultimi giorni, la premier italiana ha contattato Ursula von der Leyen per esprimere il suo dissenso verso la parola “vendetta”, chiedendo una riflessione più approfondita e frenando una risposta immediata. Giorgia Meloni suggerisce di posticipare la scadenza fissata dal 15 aprile per le ritorsioni, sperando che una visita del vicepresidente Usa J.D. Vance nel nostro paese nei prossimi giorni possa aprire nuove possibilità di trattativa. La linea della presidente del consiglio continua ad essere la solita: evitare il frontale, procrastinare e trattare.
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La Meloni resta cauta riguardo alle mosse di Donald Trump contro l’Europa. Nei prossimi giorni, ci saranno contatti telefonici tra la premier e il presidente Usa, seguiti da una possibile nuova missione diplomatica italiana a Washington. Tuttavia, la visita della premier alla Casa Bianca potrebbe subire un ulteriore rinvio, proprio a causa dell’arrivo in Italia di J.D. Vance. La Meloni, intanto, lo dicevamo, considera un errore una risposta immediata da parte della Commissione. La sua strategia è quella di mantenere un atteggiamento prudente, cercando alleanze tra gli Stati membri dell’UE. La leader di Fratelli di Italia, come si legge in un retroscena di stamani pubblicato su «Repubblica», è pronta a portare questa linea a Bruxelles se von der Leyen dovesse decidere di convocare una riunione d’emergenza per fornire una risposta a Trump.
Giorgia Meloni insiste sulla necessità di mantenere la volontà di mediare, nonostante l’aggressività degli Stati Uniti nei confronti dell’Europa. Rallentare le reazioni non implica, però, rompere l’unità dell’Unione, un’opzione che la premier non può permettersi vista l’interconnessione economica tra i paesi membri. Piuttosto, emerge la speranza di giocare un ruolo da protagonista in una futura trattativa tra Europa e Stati Uniti. Un obiettivo che, seppur desiderato da tempo, finora non ha preso forma concreta.
Dietro le quinte, Roma starebbe preparando un piano d’emergenza segreto che prevede una successiva trattativa diretta con gli Stati Uniti. Pur sostenendo la “ritorsione europea”, l’Italia potrebbe puntare a ottenere un trattamento più favorevole da Washington in futuro. Sebbene i dazi colpiscano l’intera Ue, le fonti, riferisce Tommaso Ciriaco, spiegano che Palazzo Chigi sta lavorando su specifici dettagli doganali, cercando di ridurre l’impatto sugli settori strategici dell’economia italiana. Il piano mira ad ottenere concessioni mirate per attenuare i danni economici.