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Paolo Bonolis: “Povia è stato escluso da musica e tv per le sue idee politiche”

Pubblicato: 02/04/2025 14:41
Paolo Bonolis Povia escluso

Paolo Bonolis e suo figlio Davide Bonolis sono stati ospiti del podcast Doppio Passo per discutere di calcio, ma la conversazione ha toccato anche altri argomenti, tra cui il Festival di Sanremo. Il conduttore di Avanti un altro ha ricordato alcuni momenti delle sue edizioni del festival, soffermandosi in particolare su Povia e sulle polemiche che hanno accompagnato la sua carriera.
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Il caso Povia e l’esclusione dall’industria musicale

Bonolis ha raccontato che, nel primo Sanremo da lui condotto, Povia avrebbe dovuto partecipare con I bambini fanno oh, ma il brano fu escluso perché già presentato in un altro festival. Tuttavia, la canzone divenne la colonna sonora di un progetto benefico per il Darfur, territorio devastato dalla guerra.

Il conduttore ha poi parlato dell’edizione 2009, quando Povia arrivò secondo con Luca era gay, un brano che scatenò molte polemiche. Bonolis ha espresso il suo disappunto per il trattamento riservato all’artista: “Ha idee particolarmente radicate in un certo senso ed è stato escluso dalle attenzioni delle case discografiche e delle trasmissioni televisive. Non riesco assolutamente a comprendere questa dinamica, ma è la parte umbratile della meschinità politica italiana“.

Sanremo, il successo e il futuro del festival

Bonolis ha poi rivendicato il ruolo innovativo delle sue edizioni del Festival di Sanremo, sottolineando come dal 2005 al 2009 sia stata realizzata una “rivoluzione assoluta”, seguita da tutti i successivi direttori artistici. Tuttavia, secondo il conduttore, la formula del festival andrebbe modernizzata: “La struttura di Sanremo, chiusa nel teatro Ariston, non può più essere contemporanea. Serve una narrazione tecnologica dell’evento in modo più moderno”.

Alla domanda sul continuo successo del festival, Bonolis ha attribuito gli alti ascolti alla mancanza di alternative televisive durante quella settimana: “Sanremo funziona perché è l’evento della televisione italiana, è strutturato benissimo, viene sponsorizzato cinque mesi prima e le altre reti sono spente in quel periodo. È difficile che non possa andare bene”.

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