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Femminicidi, Nordio: “Alcune etnie hanno sensibilità diverse sulle donne”. Esplode la polemica: “Razzismo strisciante”

Pubblicato: 03/04/2025 14:01
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In seguito agli ultimi tragici femminicidi di Sara Campanella e Ilaria Sula, avvenuti a pochi giorni di distanza, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha preso la parola per commentare gli sviluppi della situazione. Durante un intervento pubblico, Nordio ha difeso le attuali politiche legislative in materia di violenza di genere, ma ha suscitato forti polemiche con dichiarazioni che hanno innescato un acceso dibattito politico.
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Le parole di Carlo Nordio e le critiche al sistema

Secondo il ministro, l’intervento penale, pur essendo fondamentale per garantire l’autorità dello Stato, non è sufficiente a risolvere il fenomeno della violenza contro le donne. “È illusorio che l’intervento penale possa risolvere la situazione”, ha affermato Nordio, sottolineando che la magistratura e il legislatore possono solo limitarsi a reprimere i crimini, ma non a prevenire le radici culturali di tali atti. A suo avviso, la violenza si radica in un “mancanza di educazione civica” e in un mancato rispetto verso le donne, specialmente da parte di giovani e adulti di etnie che non condividono “la nostra sensibilità verso le donne”.

La reazione politica alle dichiarazioni

Le dichiarazioni del ministro Nordio non sono passate inosservate e hanno suscitato dure reazioni, in particolare tra le fila del Partito Democratico. La capogruppo alla Camera Chiara Braga ha definito le parole di Nordio “inaccettabili” e ha accusato il ministro di aver espresso un razzismo strisciante, che rischia di alimentare l’odio etnico. “Quello di Nordio è un razzismo fuori luogo e fuori tempo”, ha commentato Braga, invitando la premier Meloni a prendere le distanze dalle dichiarazioni del Guardasigilli.

Successivamente, anche i membri del gruppo parlamentare del PD, che siedono nella bicamerale per il Femminicidio, sono intervenuti per criticare le affermazioni di Nordio. “Non si fermano col razzismo i femminicidi”, hanno scritto, ribadendo che la violenza contro le donne, nella stragrande maggioranza dei casi, viene perpetrata da uomini italiani che non accettano di essere lasciati. “Una frase irricevibile e triste”, hanno aggiunto i parlamentari dem.

La posizione dei centri antiviolenza

Anche la presidente dei centri antiviolenza D.i.Re, Antonella Veltri, ha criticato le dichiarazioni di Nordio, definendo le sue parole inutili e fuori luogo. “Siamo davvero stanche di dichiarazioni inutili”, ha detto Veltri, sottolineando che quello che serve è un piano di prevenzione concreto che coinvolga l’intera società, la scuola e i centri antiviolenza. Veltri ha inoltre criticato il recente disegno di legge sul femminicidio, voluto dal governo, chiedendo al ministro Nordio di chiarire la sua utilità per le donne uccise dopo l’entrata in vigore della legge. “Serve altro”, ha concluso Veltri, “e i centri antiviolenza sono sempre pronti a lavorare insieme per il cambiamento”.

Le critiche al governo

Il dibattito politico sul femminicidio e le sue cause resta acceso, con il governo che continua a difendere le proprie politiche, ma con la crescente pressione delle opposizioni che chiedono un cambiamento più profondo e concreto nella lotta contro la violenza di genere.

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