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Sara Campanella, i vocali terrificanti del killer: “Cosa speri di ottenere”

Pubblicato: 03/04/2025 13:36

Aveva tentato di troncare ogni rapporto con il suo assassino, Sara Campanella, la studentessa universitaria di 22 anni uccisa lunedì scorso a Messina. Un femminicidio annunciato, secondo molti, alimentato da una ossessione crescente da parte di Stefano Argentino, 27 anni, collega di università e reo confesso dell’omicidio.

In una registrazione audio, mostrata in esclusiva dal programma televisivo Mattino 4, la giovane ribadisce con chiarezza e fermezza la sua volontà di porre fine a ogni contatto: “Io non ho tempo da perdere”, dice a Stefano, che replica con tono risentito: “Se non hai tempo per me lo dicevi prima”.

Sara, determinata, risponde: “Te lo dico ora, non voglio nulla con te, dopo un anno spero di essere stata chiara”. Gli ricorda anche di aver già espresso il suo disagio durante un incontro precedente: “Ti avevo chiesto di lasciarmi in pace”. Ma Argentino continua a insistere: “Non me l’hai mai detta questa cosa e comunque è passata tutta l’estate”, minimizzando i ripetuti segnali di rifiuto ricevuti.

Un’ossessione trasformata in violenza

Secondo quanto emerso dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti, Sara era da tempo bersaglio di attenzioni indesiderate. Tutto era iniziato due anni fa con un messaggio su WhatsApp, con la scusa di confrontare alcuni appunti universitari. Da lì, era cominciato un corteggiamento non ricambiato, fatto di vocali continui, inviti ossessivi e messaggi non corrisposti, che alcune amiche della vittima hanno definito “un monologo fatto di vocali”.

Nel messaggio audio, la ragazza prova ancora una volta a chiudere ogni spiraglio: “Se mi puoi lasciare in pace cortesemente, tu te ne torni a casa tua e io continuo per la mia strada”. Ma Argentino rifiuta la realtà: “Cosa speri di ottenere, è impossibile parlare con te”. E Sara risponde lucidamente: “Io non voglio ottenere nulla, sei tu che vuoi avere qualcosa se continui a seguirmi a questi livelli”.

La confessione e l’accusa alla madre

Durante l’udienza di convalida del fermo, Stefano Argentino ha confermato di essere l’autore dell’omicidio, sostenendo però di essere stato ricambiato nei sentimenti, versione smentita dalle prove e dai racconti delle amiche della vittima. Agli inquirenti ha riferito di aver avvicinato Sara il giorno del delitto per chiederle di un’operazione a cui si era sottoposta e perché non aveva risposto a un messaggio che le aveva inviato a gennaio.

Nel frattempo, si aggrava la posizione della madre dell’assassino, sospettata di aver tentato di favorire la fuga del figlio. Anche questo aspetto è ora oggetto di indagini da parte della Procura.

Una morte che grida giustizia

Il femminicidio di Sara Campanella è l’ennesimo atto di violenza maschile contro una donna che aveva detto “no”, l’ennesimo rifiuto trasformato in ossessione e morte. Il suo nome si aggiunge a una lista tragicamente lunga. Ma le sue parole, chiare e coraggiose, risuonano oggi con una forza che va oltre la cronaca: “Non voglio nulla con te”. Una frase semplice, che dovrebbe bastare. Sempre.

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Ultimo Aggiornamento: 03/04/2025 20:28

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