
La morte di due vigili del fuoco durante un intervento per spegnere un incendio causato dall’esplosione della batteria di un’auto elettrica ibrida, ha riaperto in Spagna il dibattito sulla sicurezza di questi veicoli. L’incidente è avvenuto mercoledì pomeriggio in un garage di Alcorcón, nella comunità di Madrid, dove altri 14 soccorritori sono rimasti feriti.
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Un’esplosione devastante
Secondo le prime ipotesi, il rogo sarebbe stato innescato da una Porsche ibrida con batteria al litio, schiantatasi mentre il proprietario la parcheggiava. La successiva esplosione ha coinvolto diverse auto, provocando un incendio estremamente violento. La presenza di un sistema di ventilazione insufficiente avrebbe poi favorito l’accumulo di calore, rendendo le operazioni di spegnimento ancora più difficoltose.
L’allarme degli esperti
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle batterie al litio, con Rafael Moro, ex direttore dei Vigili del Fuoco di Alcorcón e attuale vicepresidente dell’Associazione Spagnola dei Vigili del Fuoco (Aself), che ha sollecitato una riflessione urgente.
“Queste auto dovrebbero essere isolate nei garage”, ha dichiarato Moro, sottolineando come gli incendi delle batterie al litio siano molto più complessi da gestire rispetto a quelli tradizionali. “Si prende un’auto elettrica in fiamme, la si immerge nell’acqua per giorni, ma appena la si tira fuori può bruciare di nuovo“, ha spiegato.
Esistono strumenti come le coperte termiche resistenti a temperature fino a 1.600 gradi Celsius, utilizzate per contenere il fuoco, ma secondo Moro non sempre risultano efficaci: “Non appena si apre la coperta, l’ossigeno torna a circolare e l’incendio si riaccende”.
Mancanza di protocolli di sicurezza
Per affrontare il problema, Moro propone di predisporre contenitori d’acqua nei garage per immergere i veicoli in fiamme e di rivedere completamente la loro struttura e ventilazione. “Questi veicoli devono essere isolati in aree sicure, con accessi adeguati e sistemi di spegnimento più avanzati”, ha avvertito.
L’esperto ha inoltre sottolineato che, nonostante la crescente diffusione delle auto elettriche, non esiste ancora un protocollo unificato per gestire incendi di questo tipo: “Ogni stazione dei vigili del fuoco affronta questi eventi in modo diverso. Non sappiamo nemmeno con precisione che tipo di incendio generi una batteria al litio”.
Infine, ha lanciato un appello per la creazione di un istituto nazionale di ricerca sul litio, affinché venga studiato a fondo il comportamento di queste batterie in caso di incendio e si possa garantire una maggiore sicurezza per i cittadini e per i soccorritori.