
Sono scattati all’alba gli arresti per l’esplosione che lo scorso 18 novembre ha distrutto una abitazione in via Patacca a Ercolano, trasformata abusivamente in fabbrica di fuochi d’artificio. Nell’incidente persero la vita tre giovani: due gemelle di 26 anni e un ragazzo di appena 18 anni.
Su delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, i carabinieri della Tenenza di Ercolano hanno eseguito a San Giuseppe Vesuviano un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli.
I due indagati sono accusati di una serie di reati gravi, legati alla produzione e alla detenzione illecita di materiale esplosivo. Secondo gli inquirenti, l’edificio esploso era stato adibito senza alcuna autorizzazione a luogo di fabbricazione e stoccaggio di fuochi, in spregio a ogni normativa sulla sicurezza.
Le indagini, partite subito dopo il tragico evento, hanno permesso di ricostruire la filiera clandestina e il coinvolgimento diretto degli arrestati. Gli investigatori hanno documentato come la produzione avvenisse in maniera rudimentale, con l’impiego di manodopera non specializzata, esposta a rischi altissimi.
La comunità di Ercolano è ancora sotto choc per quanto accaduto, mentre le famiglie delle giovani vittime attendono giustizia. L’inchiesta, tuttora in corso, potrebbe portare a ulteriori sviluppi.