
Otto mesi di carcere: questa la pena patteggiata da Paolo Ruggero, tassista, per la morte di Gabriele Sangineto, 21 anni, investito mentre attraversava la strada. Gabriele, studente di ingegneria, è stato travolto il 19 ottobre 2023 a Labaro, sulle strisce pedonali davanti alla stazione, mentre correva per prendere un treno diretto all’università. Aveva appena aiutato la sorella della fidanzata con un computer. Secondo le ricostruzioni, dopo essersi guardato attorno, ha iniziato ad attraversare. In quel momento, un taxi lo ha colpito.
Il conducente, Ruggero, procedeva a 45 km/h, una velocità sotto il limite, ma non avrebbe rallentato in prossimità delle strisce, come richiesto. Dopo l’impatto, il corpo del giovane è stato urtato anche da un furgone che proveniva dalla direzione opposta, ma l’autista, Marco Santosuosso, è stato escluso da ogni responsabilità. Gabriele è deceduto poche ore più tardi.
La sua morte si unisce a una lunga e dolorosa serie di tragedie. Prima di lui, Gaia e Camilla, investite a Corso Francia nel 2019, e poi Leonardo Lamma, il 7 aprile 2022. Leonardo, legato a tutti e tre, è morto vicino al luogo dell’incidente di Gaia e Camilla. Le circostanze del suo decesso restano controverse: i genitori, Paola e Stefano, hanno ingaggiato una battaglia con la Procura, che ha chiesto l’archiviazione del caso per tre volte, sempre respinta dai giudici, spingendo a nuove indagini.
«Questa non è giustizia per un ragazzo di 20 anni» ha commentato Carmelo Sangineto, padre di Gabriele, esprimendo tutta la sua amarezza. La sensazione condivisa tra le famiglie è quella di una ferita aperta che la giustizia, finora, non ha saputo rimarginare.