
La scorsa estate, Elton John aveva condiviso sui social la notizia di aver contratto un’infezione agli occhi che lo aveva portato a temere per la vista: «Guarirò, ma il percorso sarà lungo e complesso». Tuttavia, a novembre, il suo stato di salute non mostrava segni di miglioramento: «Non vedo da quattro mesi e non riesco nemmeno a leggere un testo», aveva rivelato durante un’intervista a “Good Morning America”. Oggi, la celebre popstar continua a affrontare un periodo particolarmente difficile.
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Nel corso di una recente intervista con il quotidiano britannico “The Times”, in occasione del lancio del suo nuovo album, “Who Believes in Angels?”, realizzato in collaborazione con Brandi Carlile, John ha dichiarato: «Non riesco a vedere la TV, né a leggere, e non posso nemmeno osservare i miei ragazzi mentre giocano a rugby e calcio». Riferendosi alla sua collega, ha aggiunto: «Siamo diventati amici. Le ho persino regalato una chitarra elettrica. Avrei potuto facilmente produrre un “disco di Elton John”, ma ho scelto di evitare questa strada: desideravo una sfida. Molti pensavano che “Who Believes in Angels?” sarebbe stato un album soft e americano, ma in realtà è energico e rock».
Oltre alla musica, la sua famiglia rimane la priorità assoluta. Suo marito, David Furnish, e i loro due figli, Zachary ed Elijah (rispettivamente di 14 e 12 anni), rappresentano per lui una fonte di sostegno e conforto. «È stato un periodo di grande stress, abituato come sono a “assorbire” tutto – ha spiegato la star – . A volte mi viene da piangere, ma devo adattarmi, perché sono fortunato per la vita che conduco. Ho ancora la mia meravigliosa famiglia e riesco a vedere ancora qualcosa dal mio occhio sinistro. Quindi mi dico di andare avanti».
Tuttavia, c’è un momento che lo ha toccato particolarmente. «Quando abbiamo accompagnato Zachary al liceo e l’abbiamo lasciato, lui stava benissimo, ma tornato a casa, sono scoppiato in lacrime – ha raccontato John – . David mi ha chiesto: “Cosa c’è che non va?”. Ho risposto: “Non vedrò mai più il mio bambino”. Ho pianto perché la mia vita è stata rivoluzionata dai miei figli. Ho sempre detto che avrei voluto morire sul palco. Ora, invece, desidero che sulla mia lapide ci sia scritto: “È stato un grande papà”. La mia carriera è stata incredibile, ma ciò che conta davvero sono i miei bambini».