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Più vicina la semilibertà per Stasi: ecco da cosa dipende

Pubblicato: 07/04/2025 20:46

Le dichiarazioni di innocenza rilasciate da Alberto Stasi nelle ultime settimane non influiranno sulla decisione che i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano prenderanno riguardo alla richiesta di semilibertà presentata dal condannato.
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Secondo fonti giudiziarie, per poter ottenere la liberazione condizionale, è invece fondamentale dimostrare un autentico pentimento. Mercoledì 9 aprile si terrà l’udienza in cui si discuterà l’istanza presentata dagli avvocati di Stasi, Giada Bocellari e Antonio De Rensis, per ottenere un regime penitenziario più mite, che rappresenterebbe un passo verso la sua completa liberazione. La decisione finale dei giudici, che includeranno due togati e due esperti, si baserà su un’accurata valutazione del percorso di Stasi in carcere, in particolare nel penitenziario di Bollate, dove si era costituito dopo la condanna definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi. Saranno analizzati in particolare il suo comportamento, le relazioni degli educatori e il suo progetto di reinserimento sociale.

La sostituta procuratrice generale Valeria Marini esprimerà il suo parere, che non sarà vincolante, ma che avrà comunque un certo peso nella decisione finale. Le dichiarazioni rilasciate da Stasi in aula potrebbero influire sull’esito, in quanto potrà rispondere alle domande dei giudici, della procuratrice generale e dei suoi legali, oppure rilasciare dichiarazioni spontanee. Attualmente, Stasi è in regime di articolo 21, che gli consente di lavorare all’esterno del carcere di Bollate.

Il criterio principale per la concessione della semilibertà è che il detenuto abbia fatto significativi progressi durante il trattamento penitenziario, con l’obiettivo di un reinserimento graduale nella società. Stasi, pur rimanendo un detenuto, godrebbe di un reinserimento parziale nella vita libera. L’udienza sarà presieduta dalla giudice Maria Paola Caffarena e inizierà alle 9:30 (l’ordine degli interventi non è ancora stabilito). Dopo una relazione dettagliata di una delle due giudici togate (l’altra è Anna Maria Oddone), sarà dato spazio alla discussione, con la possibilità per Stasi di intervenire. I giudici si riserveranno la decisione, che sarà comunicata nei giorni successivi.

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