Un’accusa destinata a scuotere gli equilibri geopolitici globali arriva dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha dichiarato pubblicamente che le forze armate ucraine hanno combattuto contro sei soldati cinesi nell’Ucraina orientale, e che due di loro sono stati catturati. Un’affermazione che, se confermata, segnerebbe un inasprimento senza precedenti del conflitto e una nuova dimensione internazionale dello scontro.
«Un altro Paese si è unito alla guerra della Russia contro l’Ucraina, ci aspettiamo le reazioni degli Stati Uniti a questo», ha affermato Zelensky in un messaggio diffuso su Telegram. Secondo il presidente, i due militari cinesi sarebbero stati catturati nella regione di Donetsk, in prima linea nei combattimenti.
Zelensky ha specificato di aver ordinato ai funzionari di governo di chiedere spiegazioni ufficiali alla Cina, sottolineando come il presunto coinvolgimento, diretto o indiretto, del governo di Pechino al fianco della Russia rappresenti «un chiaro segnale che Putin sta facendo di tutto tranne che cercare la pace».
L’appello di Kiev si estende all’intera comunità internazionale: «Ci aspettiamo una reazione dall’Europa, dagli Stati Uniti e da chiunque nel mondo voglia la pace».
Il sospetto di un sostegno crescente tra Mosca e Pechino, già alimentato da numerose voci di collaborazione tecnologica e militare, assumerebbe ora una valenza operativa e sul campo, se venisse confermata la presenza di militari cinesi in territorio ucraino.
Per ora, non ci sono state reazioni ufficiali da Pechino, ma l’accusa potrebbe aprire uno scenario diplomatico ad alta tensione, proprio mentre si moltiplicano gli appelli internazionali per una de-escalation del conflitto.