
Un delitto raccapricciante, ancora avvolto dal mistero, scuote la Colombia e l’Italia. Il biologo molecolare italiano Alessandro Coatti, 38 anni, è stato ritrovato smembrato a Santa Marta, città caraibica della costa colombiana. Il corpo, fatto a pezzi, è stato scoperto in tre diverse zone della città: testa, braccia e piedi in una valigia nei pressi dello stadio locale, altri resti abbandonati in punti differenti.
Le prime ipotesi: mafia o traffico di organi?
Il caso, rimbalzato sulla stampa internazionale, ha subito assunto contorni inquietanti. Tra le piste battute dagli inquirenti colombiani c’è quella di un avvertimento della criminalità organizzata, collegato alla recente cattura di Emanuele Gregorini, detto “Dollarino”, presunto esponente del Sistema Mafioso Lombardo in Colombia.
Un investigatore citato dal quotidiano “El Tiempo” non esclude che si sia trattato di un messaggio rivolto alla mafia italiana per scoraggiare un suo possibile ingresso in quell’area:
“Sappiamo che Coatti non aveva legami con gruppi illegali, ma potrebbe essere stato scambiato per qualcun altro. Forse gli assassini hanno creduto che fosse lì per altri motivi”, ha spiegato.
Più suggestiva, ma non priva di inquietudine, è la ipotesi avanzata dallo zio della vittima, Gianni Coatti, che in un’intervista ha parlato di possibile traffico di organi o di una azione dimostrativa contro il governo colombiano. Tuttavia, lo stesso parente ha ammesso che Alessandro potrebbe essersi trovato “nel posto sbagliato al momento sbagliato”.
Il profilo della vittima
Alessandro Coatti, originario dell’Italia centrale, era un ricercatore di altissimo livello: laureato alla Normale di Pisa, specializzato al Max Planck Institute, e fino a pochi mesi fa in forza alla Royal Society of Biology di Londra. Si trovava in Colombia per una vacanza studio, desideroso di esplorare la Sierra Nevada de Santa Marta, una delle aree naturalistiche più suggestive del Paese.
Il 3 aprile era uscito in taxi dal suo hotel, sparendo nel nulla. Il suo corpo è stato ritrovato tre giorni dopo, in condizioni che lasciano poco spazio al caso o alla rapina finita male.
Le indagini in corso
Gli inquirenti stanno esaminando i tabulati telefonici, gli ultimi movimenti bancari e le immagini delle telecamere di sorveglianza. L’obiettivo è ricostruire gli ultimi spostamenti del biologo per comprendere se sia stato attirato in una trappola o abbia incrociato, inconsapevolmente, un contesto criminale.
Un testimone, riportano i media locali, ha riferito che Coatti aveva chiesto indicazioni per raggiungere una località considerata capitale ecologica della zona, segno che stava preparando escursioni nella regione.
Roma si muove: attesa una rogatoria
La procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per omicidio, invierà una rogatoria alle autorità colombiane, per avviare una collaborazione giudiziaria. Non si esclude l’invio in loco di un team investigativo italiano, sul modello di quanto già avvenuto nel caso Regeni in Egitto.
Una tragedia che scuote due continenti
La morte di Alessandro Coatti rappresenta una ferita profonda per il mondo della scienza, ma anche un campanello d’allarme per la sicurezza dei cittadini italiani all’estero, in particolare in aree sensibili e instabili. L’attesa ora è tutta rivolta a fare luce sul movente, individuare i responsabili e dare giustizia a un ricercatore brillante, vittima di un orrore ancora senza spiegazione.