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Codice Ateco per escort e prostitute? L’Istat chiarisce: “Solo attività legali. Ma la classificazione europea include anche i servizi sessuali”

Pubblicato: 10/04/2025 22:35

Sta facendo discutere la notizia dell’inserimento, nella nuova classificazione Ateco 2025, di un codice che alcuni interpretano come un via libera alla registrazione ufficiale di prostitute ed escort alla Camera di Commercio. Si tratta del codice 96.99.92, in cui rientrano, secondo l’Istat, attività come le agenzie matrimoniali e i servizi di speed dating. Ma cosa ha alimentato il fraintendimento?

La novità della classificazione europea

Con la nuova Ateco 2025, l’Istat ha recepito la classificazione europea Nace Rev. 2.1, che nel codice 96.99 — “Altre attività di servizi alla persona n.c.a.” — include esplicitamente anche l’organizzazione di servizi sessuali:

“Provision or arrangement of sexual services, organisation of prostitution events or operation of prostitution establishments”.

Una definizione più esplicita rispetto alla precedente classificazione europea, in vigore dal 2008 al 2024, dove lo stesso riferimento era più sfumato e inglobato nel codice 96.09.

La posizione dell’Istat: “Solo attività legali”

L’Istat ha però chiarito che, a livello nazionale, l’implementazione del nuovo codice riguarderà esclusivamente operatori economici che svolgono attività legali.

“Nel caso del codice 96.99.92, rientrano ad esempio le agenzie matrimoniali e quelle di speed dating”, sottolinea l’Istituto nazionale di statistica.

Per quanto riguarda invece attività illegali, come la prostituzione — che in Italia non è formalmente reato, ma è priva di un quadro giuridico per essere esercitata come attività economica legale —, l’Istat precisa che non saranno iscritte in questa classificazione operativa.

Attività “non legali” e contabilità nazionale

Il fatto che il sesso a pagamento compaia nella classificazione europea serve esclusivamente a fini statistici, per consentire agli Stati membri comparabilità nei dati e completezza nei Conti Nazionali. L’Istat, in linea con le norme europee (SEC), stima già da anni l’impatto economico delle attività illegali, tra cui prostituzione, droga e contrabbando, attraverso metodi indiretti, senza che ciò implichi una loro ufficializzazione economica.

In sintesi: nessun riconoscimento formale

Quindi, escort e prostitute non potranno iscriversi alla Camera di commercio né aprire partite IVA con il codice 96.99.92, almeno fino a un eventuale cambiamento normativo. Il codice esiste a livello statistico europeo, ma in Italia resta applicabile solo a chi svolge attività pienamente legali.

La polemica si rivela quindi una forzatura interpretativa, anche se riporta sotto i riflettori l’irrisolto nodo giuridico della regolamentazione del sesso a pagamento, in un Paese in cui la prostituzione non è vietata, ma è priva di ogni riconoscimento e tutela lavorativa.

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