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Dazi, Mario Monti durissimo con Trump: “La sua pratica è una minaccia, gli Usa non sono più una democrazia”

Pubblicato: 10/04/2025 10:38
dazi Trump Mario Monti

Mario Monti, ex presidente del Consiglio ed ex commissario europeo, ha rilasciato dichiarazioni incisive a la Repubblica sull’attuale scenario politico internazionale, definendo la strategia di Donald Trump come una combinazione di “minaccia, intimidazione ed estorsione”. Secondo Monti, gli Stati Uniti si stanno allontanando dal modello di democrazia liberale, lasciando un vuoto che potrebbe rappresentare una nuova occasione per l’Europa. Ma ovviamente le sue parole durissime non potevano che scatenare una reazione negativa dei social. In molti lo accusano infatti di essere stato lui una “minaccia” per l’Italia quando ha ricoperto il ruolo di premier.
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L’Europa come nuova guida delle democrazie liberali

Monti sottolinea come il ritiro americano dalla guida del fronte democratico possa trasformarsi in un’opportunità strategica per il continente europeo: “Diventiamo l’unico spazio economico e politico fuori dal grande insieme delle autocrazie”, afferma, delineando una possibile nuova centralità per l’Unione europea.

Populismo e dazi: tra machiavellismo e incertezza

Sui dazi, Monti osserva che i populisti tendono ad agire privilegiando l’effetto immediato, trascurando le conseguenze di lungo periodo. La recente sospensione delle misure per 90 giorni, secondo l’ex premier, potrebbe essere letta come un atto di furbizia politica oppure come il primo segnale di dubbio sull’efficacia delle politiche protezionistiche adottate.

La svolta autoritaria americana e l’ostilità verso l’Europa

Monti evidenzia con preoccupazione il modo in cui gli Stati Uniti si siano affidati a una figura autoritaria, tratto distintivo delle autocrazie. Ancora più inquietante, secondo il senatore, è il mutamento nelle alleanze internazionali, con l’Europa – e in particolare l’Unione europea – che viene dipinta come il primo nemico da combattere. L’unico punto di contatto con la linea di Trump, afferma Monti, riguarda la difesa europea: “L’Europa non poteva andare avanti ad avere una difesa così largamente a carico degli Usa”.

Populisti più consapevoli quando si avvicinano al potere

Infine, Monti rileva che in ogni Paese i sovranisti, una volta vicini al governo, iniziano a comprendere meglio la realtà. Critica però l’atteggiamento di alcune forze politiche italiane che si sentono più vicine a una leadership americana intimidatoria, mentre considerano opprimente quella europea. “Non dovremmo essere contenti se mai l’Italia ottenesse qualche concessione commerciale da Trump, a meno che non fossero vantaggi condivisi da tutta l’Ue. Altrimenti sarebbe un successo ben effimero”, conclude.

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