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Ilaria Sula, si cerca complice uomo: c’è dna maschile sulla macchina utilizzata per trasportare il cadavere

Pubblicato: 10/04/2025 17:12

Proseguono le indagini sul femminicidio di Ilaria Sula, la 22enne uccisa a coltellate a Roma lo scorso 4 aprile. Gli investigatori, sempre più convinti che Mark Samson, ex fidanzato della vittima, non abbia agito da solo, stanno cercando di ricostruire nei dettagli le ore successive all’omicidio. La pista di un complice, presumibilmente un familiare di sesso maschile, si fa via via più solida.

Il trasporto del corpo e l’occultamento

Secondo quanto appreso da LaPresse, dopo l’omicidio consumato nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano della Capitale, Samson avrebbe avuto bisogno di aiuto per trasportare il corpo della giovane. Il cadavere di Ilaria sarebbe stato caricato su un’auto e trasportato fino a una piazzola nei pressi del monte Guadagnolo, nel comune di Capranica Prenestina, dove poi è stato gettato in una scarpata.

La zona è stata individuata grazie al tracciamento delle celle telefoniche e a dettagli emersi durante gli interrogatori. Il luogo, isolato e impervio, fa pensare a un’azione pianificata e non improvvisata.

I sopralluoghi e il sequestro di prove

Nel corso del sopralluogo effettuato mercoledì mattina dalla polizia scientifica nell’abitazione di via Homs, sono stati sequestrati capi di vestiario e altri oggetti ritenuti rilevanti. Gli inquirenti hanno eseguito rilievi approfonditi anche su tracce ematiche e su elementi che potrebbero rivelarsi utili per identificare eventuali complici.

Indagata la madre di Samson

Nel frattempo, è stata iscritta nel registro degli indagati la madre di Mark Samson, accusata di concorso in occultamento di cadavere. Secondo gli inquirenti, la donna avrebbe aiutato il figlio a ripulire l’appartamento dalle tracce di sangue, ma non avrebbe preso parte al trasporto del corpo, anche a causa delle sue condizioni di salute, ritenute precariamente compatibili con uno sforzo fisico di quel tipo.

La sua posizione, però, resta delicata: le indagini mirano a chiarire quanto sapesse dell’omicidio e in che misura abbia coperto il figlio, anche dopo i fatti.

Il quadro investigativo

Gli inquirenti stanno ora cercando di identificare il presunto complice maschile, che potrebbe essere un parente o un amico stretto di Samson. Gli elementi raccolti finora — spostamenti sospetti, tempi di percorrenza incompatibili con un’azione solitaria, e segnali digitali — indicano con forza che Mark non avrebbe potuto fare tutto da solo.

Il caso resta al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria, mentre la famiglia di Ilaria Sula attende giustizia per una giovane vita spezzata con brutalità. La Procura intende fare piena luce su tutte le responsabilità, anche morali, di chi ha permesso, coperto o favorito l’occultamento del corpo dopo il delitto.

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