Sarà l’autopsia a fare luce sulla morte di Alessio Milan, il 29enne veneto trovato senza vita nelle acque del golfo di Trieste nelle scorse ore. La Procura di Trieste ha disposto l’esame post mortem, che comprenderà anche accertamenti tossicologici, per ricostruire con precisione le cause, i tempi e le modalità del decesso.
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La tragica scoperta è avvenuta nella mattinata di giovedì 10 aprile, quando una barca di passaggio ha notato una sagoma galleggiare in acqua, al largo del quartiere di Grignano, vicino al confine della Riserva marina di Miramare. Immediato l’allarme alle autorità, ma quando sono arrivate le unità della Capitaneria di Porto e dei Vigili del Fuoco, per il giovane non c’era più nulla da fare.
Poco dopo è arrivata l’identificazione: si trattava di Alessio Milan, originario della provincia di Treviso ma residente nel Veneziano. La sua auto è stata rinvenuta parcheggiata poco distante dalla riva, con all’interno il telefono cellulare e altri effetti personali. Nessuno ne aveva ancora denunciato la scomparsa, e la famiglia è stata avvertita della tragica notizia solo in tarda mattinata.
Al momento, le ipotesi restano aperte: gli investigatori non escludono una caduta accidentale, un gesto volontario, né l’influenza di sostanze che potrebbero aver causato uno stato di alterazione. Saranno fondamentali le analisi del telefono, i tabulati e l’esame di alcune sostanze ritrovate nella vettura del giovane, per chiarire i suoi ultimi movimenti.
Dalla prima ispezione sul corpo, il medico legale non ha rilevato segni evidenti di violenza. Il decesso risalirebbe a diverse ore prima del ritrovamento, probabilmente durante la notte tra mercoledì e giovedì.
Il caso è ora al centro di un’indagine della Polizia, che sta lavorando per ricostruire gli ultimi momenti di vita di Alessio e capire cosa sia accaduto davvero nelle ore precedenti alla sua morte.