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Strage dell’A16, Giovanni Castellucci si costituisce in carcere: condanna definitiva a sei anni

Pubblicato: 12/04/2025 17:30

Si è costituito questa mattina in carcere Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia (Aspi), all’indomani della sentenza definitiva pronunciata dalla Corte di Cassazione, che ha confermato la condanna a sei anni di reclusione per il disastro del viadotto Acqualonga, costato la vita a 40 persone il 28 luglio 2013.

La Procura generale di Napoli, a seguito della decisione della Suprema Corte, ha emesso l’ordine di carcerazione, notificato nella mattinata di sabato 12 aprile. Castellucci ha scelto di costituirsi spontaneamente.

La tragedia

La vicenda risale al 2013, quando un pullman turistico carico di pellegrini di ritorno da un viaggio religioso precipitò da un viadotto dell’A16 Napoli-Canosa, nel territorio di Monteforte Irpino (Avellino). Il mezzo, lanciato a velocità sostenuta e con problemi ai freni, sfondò il guardrail, cadendo per oltre 30 metri: fu una delle peggiori stragi stradali nella storia italiana.

L’inchiesta individuò gravi omissioni di manutenzione sulla barriera di protezione e responsabilità gestionali da parte di Aspi, allora controllata dal gruppo Atlantia della famiglia Benetton. A finire sotto accusa furono 15 imputati, tra cui dirigenti e tecnici dell’azienda.

Le responsabilità accertate

Per Giovanni Castellucci, la Cassazione ha confermato quanto stabilito nei precedenti gradi di giudizio: il dirigente è stato ritenuto colpevole di omicidio colposo plurimo e disastro colposo per non aver disposto interventi tempestivi di messa in sicurezza del tratto autostradale. Le barriere di contenimento, infatti, risultavano obsolete e non certificate, inadeguate a impedire l’uscita di un mezzo fuori controllo.

La difesa dell’ex ad ha sempre sostenuto la non competenza diretta di Castellucci sulle decisioni operative, ma per i giudici la sua posizione apicale e le omissioni nei controlli sono risultate determinanti.

La fine di una parabola

Con l’ingresso in carcere di oggi, si chiude una pagina lunga oltre dieci anni, che ha segnato un punto di svolta anche per la percezione pubblica della sicurezza sulle autostrade italiane. Giovanni Castellucci, per anni figura simbolo della gestione privatistica della rete autostradale, era già finito sotto i riflettori per un’altra inchiesta, quella relativa al crollo del Ponte Morandi di Genova nel 2018, per cui è ancora in corso il processo.

Oggi, però, si chiude con certezza giudiziaria un capitolo doloroso: quello della strage dell’Acqualonga, in cui 40 vite sono state spezzate da una catena di negligenze, omissioni e scelte aziendali che la giustizia ha riconosciuto come penalmente rilevanti.

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