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Resinovich, la foto di Visintin sorridente in bici mentre è indagato: “Da Tarvisio tutto bene”

Pubblicato: 14/04/2025 16:51
sebastiano visintin indagato

Il caso di Liliana Resinovich continua a rimanere avvolto nel mistero, con nuove svolte che alimentano la tensione intorno alla vicenda. La donna è stata trovata morta a Trieste nel gennaio 2022, e le circostanze della sua morte sono ancora oggetto di indagine. Sebastiano Visintin, il marito della vittima, è stato recentemente coinvolto in modo significativo, dopo essere stato raggiunto da un avviso di garanzia per omicidio in seguito a una nuova fase delle indagini.

Silenzio inquietante: Da domenica, Visintin è sparito e, stando alle informazioni, sembra che non sia mai rientrato dall’Austria, dove aveva dichiarato di essersi recato sabato scorso. La sua abitazione a Trieste è stata circondata da giornalisti e troupe televisive in cerca di dichiarazioni, ma non si è più saputo nulla di lui, se non per un insolito selfie inviato alla trasmissione Ore 14 su Rai 2. Nell’immagine, Visintin appare sorridente, con una tenuta da ciclista, accanto a un cartello turistico di Tarvisio, con il pollice alzato e un messaggio che recita: «Da Tarvisio tutto bene».

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Questa immagine ha sorpreso, soprattutto perché inviata nei giorni in cui Visintin ha ricevuto l’avviso di garanzia. Il messaggio da lui scritto accompagna il selfie: «Mi aspettavo questo avviso di garanzia, ma sono sereno e tranquillo».

Il sequestro e il movente: Durante la trasmissione, sono stati rivelati dettagli sul sequestro di numerosi oggetti a casa di Visintin, tra cui una felpa gialla, guanti arancioni e circa 700 coltelli e forbici, tutti materiali che gli inquirenti stanno analizzando. Alcuni commentatori, tra cui Claudio Sterpin, un amico di Liliana, e Sergio Resinovich, il fratello della vittima, hanno espresso dubbi sul ritardo con cui le indagini sono proseguite. Sterpin ha dichiarato: «Siamo in colpevole ritardo, questo avviso di garanzia sarebbe dovuto arrivare tre anni fa», sottolineando come fosse ormai evidente che si trattasse di un omicidio. Sergio Resinovich ha confermato questa percezione, aggiungendo: «L’unico a possedere un movente era il marito» e ricordando una frase di Visintin subito dopo la scomparsa della moglie: «Senza Lilly non riesco a vivere, ho 500 euro di pensione».

Stato delle indagini: Dal punto di vista giuridico, al momento non ci sono stati sviluppi concreti. La Polizia sta ancora analizzando i materiali sequestrati, ma dalla Procura non sono emerse informazioni aggiuntive. Nessun provvedimento è stato ancora preso nei confronti di Visintin, e i suoi legali dichiarano che non è stato convocato per un interrogatorio.

Il caso di Liliana Resinovich continua quindi ad evolversi, alimentando il mistero e la speranza di arrivare finalmente alla verità sulla sua morte.

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