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“Mi ha strappato mio fratello a pochi giorni dal mio matrimonio”: parla Gennaro Carbisiero, fratello di Davide, ucciso a 19 anni

Pubblicato: 15/04/2025 14:48

Non si dà pace Gennaro Carbisiero, fratello maggiore del 19enne Davide, ucciso con un colpo di pistola all’alba di domenica 13 aprile in una sala slot di Cesa, in provincia di Caserta. Gennaro, titolare di alcune attività commerciali tra Frattamaggiore e Napoli, doveva sposarsi tra un mese, ma ora tutto è fermo: «Per me quel ragazzo è un mostro, deve pagare. Penso a mia madre distrutta e a mio fratello ammazzato: la giustizia deve dare una condanna pesante», ha dichiarato all’ANSA.

Il giovane fermato per l’omicidio ha 17 anni ed è attualmente detenuto nel Centro di giustizia minorile di Napoli. Domani, mercoledì 16 aprile, si terranno sia l’autopsia sul corpo di Davide, alla presenza della famiglia tramite il legale Enzo Spina, sia l’udienza di convalida del fermo per il minore. Il 17enne, durante l’interrogatorio, avrebbe sostenuto che si è trattato di un “errore fatale”: «Non volevo ucciderlo», avrebbe detto. Dichiarazioni che gli inquirenti stanno valutando attentamente.

Secondo la sua versione, confermata anche da un amico maggiorenne presente al momento dello sparo, i due erano in auto e si sono fermati dopo aver visto la macchina di Davide davanti alla sala slot. Il ragazzo avrebbe voluto mostrare la pistola, una Beretta calibro 8 clandestina, e nel maneggiarla sarebbe partito accidentalmente l’unico colpo esploso, che ha colpito Carbisiero alla giugulare. L’arma è stata ritrovata grazie alle indicazioni dello stesso indagato, risultato negativo ai test tossicologici e alcolemici.

Gli investigatori, tra cui i carabinieri del Gruppo di Aversa e la Procura per i Minori di Napoli, stanno cercando riscontri oggettivi, ma le telecamere interne della sala slot erano fuori uso. Le uniche immagini disponibili sono quelle riprese dai dispositivi esterni del Comune. Inizialmente si era ipotizzato un agguato, anche alla luce della presenza sul luogo del pubblico ministero della DDA Vincenzo Ranieri, poi allontanatosi una volta escluso il coinvolgimento della criminalità organizzata o legami con regolamenti di conti legati allo spaccio.

«Davide mi aiutava nei negozi, era un bravo ragazzo, non aveva mai avuto problemi con la giustizia», racconta ancora Gennaro. «Quello che è successo è inaccettabile. Quel ragazzo girava con una pistola clandestina come se nulla fosse. Ha tolto a mia madre un figlio, a me un fratello, e l’ha fatto senza motivo». Ora la famiglia chiede giustizia, mentre la comunità è sotto choc per una tragedia che – almeno per ora – sembra essere nata da un gesto irresponsabile quanto assurdo.

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