
C’è un silenzio che pesa più della paura, quando la terra sotto i piedi comincia a muoversi. Nelle vallate solitarie dell’Appennino, il tempo sembra sospeso, e ogni scricchiolio della montagna si trasforma in un presagio. È in momenti come questi che la vita rallenta, le priorità cambiano, e le persone si stringono attorno a ciò che conta davvero: la sicurezza, la famiglia, la casa.
Leggi anche: Bolzano, maxi-esplosione sulla parete rocciosa: “Nel 2021 una frana aveva distrutto tutto”
Nella memoria di chi abita queste zone, i ricordi delle piogge insistenti, delle crepe improvvise sui muri, dei ruscelli che si fanno fiume, tornano a galla come segnali premonitori. Ogni inverno porta con sé la preoccupazione, ogni primavera una speranza. Ma quando il terreno decide di non reggere più, la speranza si trasforma in emergenza.
È quanto sta accadendo in questi giorni a Boccassuolo di Palagano, nel cuore dell’Appennino modenese, dove una frana di dimensioni eccezionali continua ad avanzare minacciosamente. Il fronte del dissesto ha ormai raggiunto i due chilometri, spingendo le autorità a ordinare l’evacuazione di 15 persone da dieci abitazioni, nel tentativo di salvaguardare la loro incolumità.
Avanzamento notturno e sgomberi
Il movimento della frana non si è fermato nemmeno durante la notte. Secondo quanto riferito dalla Provincia di Modena, il fronte ha guadagnato altri 100 metri, minacciando ancora di più le case già sgomberate. L’ordinanza è stata firmata dal sindaco Alberto Braglia, che ha definito la situazione come “estremamente critica”.
Interventi urgenti per contenere la frana
Sul posto operano senza sosta le squadre comunali, affiancate dalla Protezione civile regionale e da imprese locali, per tentare di contenere il flusso di fango e detriti e regolare il deflusso delle acque. Il dissesto ha già distrutto due strade comunali – via La Motrona e la comunale per Centocroci – e abbattuto il ponte del Rio della Lezza, proseguendo la sua corsa verso valle con un’evoluzione ancora imprevedibile.