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“O così o niente”. L’annuncio degli Stati Uniti, Trump lancia l’ultimatum sull’Ucraina

Pubblicato: 18/04/2025 18:53

Pressioni ai massimi livelli nei negoziati per la pace in Ucraina, con un avvertimento netto arrivato dagli Stati Uniti: «O si arriva subito a un’intesa, o Washington si ritira dal tavolo». È quanto avrebbe dichiarato il Segretario di Stato Marco Rubio, in un momento in cui le tensioni internazionali si stanno intensificando. Nella capitale americana cresce la convinzione che il principale ostacolo alla trattativa sia Vladimir Putin, e che sia arrivato il momento di cambiare approccio. Se gli USA decidessero di sfilarsi, spetterebbe a Francia, Regno Unito e altri partner europei raccogliere il testimone. Resta in bilico anche il dossier cruciale della fornitura di armi a Kiev.

Durante il vertice internazionale convocato da Emmanuel Macron a Parigi, il 17 aprile, gli Stati Uniti avrebbero sottoposto agli alleati un piano in tre punti per cercare di chiudere il conflitto. Primo: la Russia manterrebbe i territori occupati fino ad oggi. Secondo: le sanzioni occidentali verrebbero progressivamente allentate se la tregua dimostrasse di reggere. Terzo: all’Ucraina verrebbe preclusa la prospettiva di adesione alla NATO, almeno nel breve termine. Un compromesso che, secondo alcune fonti diplomatiche, punterebbe più a “congelare” il conflitto che a risolverlo.

Rubio ha precisato che «nei prossimi giorni decideremo se vale la pena proseguire. Altrimenti, dovremo volgere l’attenzione altrove: gli Stati Uniti hanno anche altre priorità». Un segnale forte che ha fatto scattare l’allarme tanto a Kiev quanto nelle principali capitali europee. Eppure, nelle stesse ore, il vicepresidente J.D. Vance, in visita a Roma, si è detto «cautamente ottimista» circa l’esito del confronto con Mosca, lasciando aperto uno spiraglio diplomatico.

Ma perché questo cambio di tono? Gli analisti ritengono che la Casa Bianca abbia compreso che Putin non ha intenzione di fare concessioni reali. Nonostante alcuni gesti di apparente distensione — come il momentaneo stop ai bombardamenti su infrastrutture energetiche o il colloquio con l’inviato di Trump, Steve Witkoff — il Cremlino ha continuato a colpire obiettivi civili e a rilanciare le proprie pretese territoriali.

Infatti, Mosca non intende fermarsi ai territori già conquistati: Putin rivendica l’intero controllo delle cinque regioni contese, un’area che rappresenta circa il 22% del territorio ucraino. Una richiesta che rende il compromesso proposto dagli americani di difficile attuazione. E proprio per questo motivo, Washington potrebbe decidere di sfilarsi, evitando il rischio di restare impantanata in una crisi senza via d’uscita, sia sul piano politico che su quello militare.

In quel caso, la leadership passerebbe ufficialmente in mano all’asse franco-britannico, con l’Europa chiamata a reggere il peso di un negoziato estremamente complicato. Resta inoltre da chiarire se e in che forma gli Stati Uniti continuerebbero a sostenere militarmente l’Ucraina, un nodo che potrebbe segnare il destino del conflitto e gli equilibri futuri nello scacchiere geopolitico globale.

Fatto

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Ultimo Aggiornamento: 18/04/2025 18:54

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