
Crescono le tensioni ai vertici dell’economia americana, e una decisione di portata clamorosa potrebbe essere imminente. Negli ultimi giorni si è accentuata la frizione tra la Casa Bianca e la Federal Reserve, con il presidente Donald Trump sempre più critico nei confronti della politica monetaria della banca centrale statunitense. Il clima tra Washington e la Fed è ormai ai ferri corti, e dalla squadra del presidente iniziano a trapelare ipotesi fino a poco tempo fa ritenute impensabili.
Secondo fonti interne all’Amministrazione, Trump starebbe valutando una mossa estrema che segnerebbe uno scontro istituzionale senza precedenti nella storia recente degli Stati Uniti. Nessuna conferma ufficiale per ora, ma il malcontento verso l’attuale leadership della banca centrale è evidente, e la Casa Bianca ha ammesso che la questione è “sotto attenta analisi”. Un segnale forte che lascia presagire un possibile ribaltamento al vertice della Federal Reserve.

Dal terzo paragrafo entra in scena il nome di Jerome Powell, l’attuale presidente della Fed, nel mirino diretto di Trump. Secondo quanto riferito dal consigliere economico Kevin Hassett, l’Amministrazione sta valutando le opzioni per una possibile rimozione di Powell dalla guida della Federal Reserve. Una scelta che scatenerebbe inevitabilmente polemiche, dato il ruolo indipendente e centrale dell’istituzione nel sistema economico americano.
A innescare l’escalation è stato l’ultimo attacco diretto di Trump nei confronti di Powell, accusato pubblicamente di essere “sempre in ritardo e in errore” nella gestione dei tassi d’interesse. In un post pubblicato sulla piattaforma Truth, il presidente ha lamentato il fatto che la Fed non abbia ancora tagliato i tassi, mentre la Banca Centrale Europea ha già effettuato più interventi. “Avrebbe dovuto farlo molto tempo fa, ma dovrebbe certamente farlo ora”, ha scritto il tycoon.
La questione si inserisce in un contesto economico delicato, con i mercati in attesa di segnali di stimolo monetario e la campagna elettorale presidenziale che entra nel vivo. Resta da capire se la Casa Bianca deciderà davvero di forzare la mano, o se si tratta solo di pressioni politiche per condizionare le prossime mosse della Fed. Ma una cosa è certa: la stabilità tra i vertici dell’economia americana non è mai stata così fragile.