
La morte di un Papa rappresenta un evento straordinario, sia dal punto di vista spirituale che istituzionale. Il decesso del Pontefice segna l’inizio della cosiddetta sede vacante, periodo in cui la Chiesa resta senza guida fino all’elezione del successore. È un passaggio scandito da un rituale antico, meticoloso e ricco di simbolismi che affondano le radici nei secoli, e che negli ultimi anni è stato in parte riformato da Papa Francesco.
I primi momenti dopo il decesso
Il protagonista assoluto della fase iniziale è il camerlengo, il cardinale incaricato di verificare ufficialmente la morte del Papa e di gestire la transizione fino all’elezione del nuovo pontefice. Oggi non si utilizza più il tradizionale martelletto d’argento per picchiettare sulla fronte del Papa chiamandolo per nome, ma una procedura più sobria: il camerlengo verifica personalmente il decesso e copre il volto del Pontefice con un velo.
Successivamente, il camerlengo rimuove l’anello del Pescatore, simbolo del potere temporale del Papa, e ne decreta la distruzione per evitare usi impropri. Viene quindi chiusa una delle ante del portone della Basilica di San Pietro, segno visibile della sede vacante, e le campane suonano a lutto.
I riti della sede vacante
La sede vacante dura almeno 15 giorni ma non oltre i 20. In questo lasso di tempo si celebrano i Novendiali, nove giorni di messe a suffragio del Papa defunto, e si organizzano i funerali solenni, generalmente svolti sul sagrato della Basilica di San Pietro. Il corpo viene vestito con paramenti liturgici tradizionali e, fino a Papa Benedetto XVI, era deposto in tre bare (una di cipresso, una di piombo e una di noce o rovere), poi tumulate nelle Grotte Vaticane.
Nel frattempo, si formano due congregazioni cardinalizie: una “generale” con tutti i cardinali presenti a Roma e una “particolare”, composta dal camerlengo e da tre cardinali assistenti scelti a sorte.
Le novità volute da Papa Francesco
Nel 2024 Papa Francesco ha introdotto cambiamenti significativi al cerimoniale funebre papale, con l’obiettivo di semplificare e rendere più sobrio il rito. Le nuove disposizioni, raccolte nell’Ordo exsequiarum Romani Pontificis, stabiliscono che:
- La verifica della morte del Papa avverrà non più nella sua stanza privata, ma nella cappella.
- Il corpo non sarà adagiato su un catafalco, ma direttamente nella bara aperta, visibile ai fedeli.
- Non ci saranno più le tre bare tradizionali: il corpo sarà tumulato in una singola bara semplice.
- Per sua volontà, Papa Francesco sarà sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, sotto l’icona della Madonna Salus Populi Romani, da lui molto venerata.
Il Conclave: l’elezione del nuovo Papa
Al termine della sede vacante, viene convocato il Conclave, l’assemblea dei cardinali elettori riuniti nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Pontefice. Il Conclave è preceduto da una Messa solenne (Pro eligendo Pontifice) e avviene secondo rigide regole di riservatezza. L’esito delle votazioni è comunicato al mondo con la celebre fumata bianca, seguita dall’annuncio Habemus Papam.
Con la morte del Papa, la Chiesa entra in una delle sue fasi più solenni e simboliche: un momento di lutto, ma anche di attesa, spiritualità e speranza. E con Francesco, anche questa fase antichissima è stata aggiornata per essere più fedele alla semplicità evangelica che ha ispirato il suo pontificato.