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Solo uomini in studio per ricordare Papa Francesco: lo speciale di “Porta a Porta”

Pubblicato: 22/04/2025 11:06

Nel giorno in cui l’Italia e il mondo cattolico si stringono intorno alla memoria di Papa Francesco, scomparso all’alba del 21 aprile, il servizio pubblico italiano cade in una clamorosa contraddizione. Nello speciale di “Porta a Porta”, andato in onda su Rai 1 in prima serata, il conduttore Bruno Vespa ha scelto un parterre composto esclusivamente da uomini per discutere del pontificato di un Papa che ha fatto dell’inclusione femminile nella Chiesa uno dei tratti distintivi del suo magistero.

Una scelta che stona non solo con i valori promossi da Papa Bergoglio, ma anche con la scritta che campeggiava alle spalle dello studio: “Francesco, il Papa che ha cambiato la Chiesa”. Sì, perché proprio tra i cambiamenti più significativi portati avanti dal Pontefice c’è stata la progressiva apertura alle donne, culminata con nomine storiche in ruoli finora riservati al clero maschile.

Nel dicembre 2024, suor Simona Brambilla è stata nominata prima Prefetto donna in Vaticano, seguita da suor Raffaella Petrini, divenuta nel gennaio 2025 presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Papa Francesco ha concesso diritto di voto alle donne nel Sinodo e ha più volte denunciato la maschilizzazione della Chiesa, definendola un errore storico: “Se non capiamo cos’è la teologia di una donna, non capiremo mai cos’è la Chiesa”, aveva affermato nel novembre 2023.

Alla luce di tutto ciò, l’assenza di voci femminili nel salotto di Vespa è apparsa come una scelta anacronistica e in netta contraddizione con lo spirito del pontificato bergogliano. Sui social, la protesta è stata immediata e diffusa. Il presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta, ha ironizzato: “8 uomini per 8 poltrone”. Il giornalista Lorenzo Tosa ha criticato duramente il programma, sottolineando come su altri canali, come La7, si siano ascoltate le testimonianze di suore, teologhe ed esperte.

Lo stesso consigliere di amministrazione della Rai, Roberto Natale, ha condannato l’episodio: “Neanche si trattasse di un conclave. Solo uomini hanno potuto commentare il pontificato di un Papa che ha dato valore e visibilità alle donne”. Natale ha ricordato l’adesione della Rai ai progetti “No Women No Panel” e “50/50”, che promuovono la parità di genere nella rappresentazione pubblica. “La foto tutta al maschile dello studio di Vespa manda un segnale totalmente opposto e rischia di vanificare anni di impegno”.

A rendere ancora più evidente la disparità, la precisazione di Vespa stesso: “Qui siamo tutti uomini, ma nel pubblico ci sono le suore”. Una frase che ha fatto ulteriormente discutere, sottolineando la marginalizzazione del punto di vista femminile, relegato a ruolo di contorno in un dibattito di primo piano.

A distanza di un anno dal precedente scivolone sul tema dell’aborto – anch’esso discusso in studio solo da uomini – la trasmissione “Porta a Porta” sembra ripetere lo stesso errore strutturale, dimostrando di non aver compreso né il messaggio di Papa Francesco, né il senso di responsabilità che dovrebbe animare il servizio pubblico in tema di rappresentanza e inclusività.

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