È stato un intervento rapido quello che, nella notte, ha portato al fermo di quattro giovani tra i 18 e i 27 anni, ritenuti coinvolti nell’aggressione fatale a un ragazzo di 21 anni. I fatti risalgono alla notte tra venerdì e sabato, quando il giovane è stato trovato in condizioni gravissime sotto un porticato in un complesso residenziale. A nulla sono valsi i soccorsi: il ragazzo è morto poche ore dopo in ospedale.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima sarebbe stata colpita con un’arma da taglio al torace. Una ferita profonda, inferta con estrema violenza, che non gli ha lasciato scampo. Nonostante l’intervento immediato dei soccorritori, allertati da alcune segnalazioni, e il trasporto d’urgenza in codice rosso presso il nosocomio più vicino, il 21enne è deceduto poco dopo il ricovero.
Il contesto dell’aggressione
L’episodio si è verificato in un’area residenziale già segnalata per criticità e tensioni sociali, dove si intrecciano storie di disagio, degrado e microcriminalità. Il giovane, trovato riverso a terra e privo di sensi, sarebbe stato accoltellato durante un’aggressione avvenuta poco prima del ritrovamento, ma il movente resta ancora da chiarire. Le indagini si stanno concentrando su rapporti personali e dinamiche di gruppo, mentre i carabinieri stanno cercando di comprendere se l’attacco sia stato premeditato o frutto di una lite degenerata.
“Era ancora vivo quando lo abbiamo trovato, ma le sue condizioni erano disperate”, avrebbe riferito uno dei primi soccorritori giunti sul posto.
Le indagini e i fermi
Nel corso della notte, i carabinieri hanno proceduto al fermo dei quattro sospetti, tutti giovanissimi e già conosciuti dalle forze dell’ordine. Le loro posizioni sono ora al vaglio della Procura, che sta coordinando l’inchiesta per omicidio. Le autorità stanno esaminando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, oltre alle testimonianze raccolte nel quartiere.
Solo in un secondo momento è stata resa nota l’identità della vittima: si tratta di Mohamed Elsayed Elsharkawy, di origine egiziana. Il suo nome ora si aggiunge tristemente a quello di altre giovani vite spezzate da una violenza che sembra non avere fine, mentre la comunità locale, sconvolta, cerca risposte e giustizia.