
Una folla commossa ha riempito questa sera la Cattedrale cattolica dell’Immacolata Concezione di Mosca per partecipare alla messa in suffragio di Papa Francesco, scomparso nei giorni scorsi. La celebrazione, particolarmente sentita dalla comunità cattolica locale, è stata presieduta dal nunzio apostolico Giovanni D’Aniello, con la partecipazione dell’arcivescovo Paolo Pezzi, alla presenza di numerosi fedeli e rappresentanti del corpo diplomatico, tra cui l’ambasciatrice d’Italia a Mosca, Cecilia Piccioni.
In contemporanea, anche altre città russe si sono unite al cordoglio. A San Pietroburgo, il vescovo Nikolay Dubinin ha officiato una funzione nella Cattedrale dell’Assunzione, mentre per la giornata di domani è prevista una cerimonia a Kaliningrad, nella chiesa di Sant’Adalberto, sempre guidata dal vescovo Dubinin. L’eco della scomparsa del pontefice ha dunque risuonato in tutto il Paese, testimoniando l’impatto globale del pontificato di Bergoglio, anche in territori dove i cattolici rappresentano una minoranza.

La celebrazione moscovita si è distinta per l’intensità spirituale e la cura simbolica: una grande fotografia del Papa accoglieva i fedeli all’ingresso della cattedrale, mentre un’altra immagine, posta accanto all’altare su un drappo viola e circondata da fiori bianchi e rossi, dominava la scena liturgica. La messa, cantata in gran parte, ha visto la presenza di una ventina di sacerdoti, a sottolineare il significato speciale di questa occasione per la Chiesa cattolica in Russia.
Durante l’omelia, monsignor D’Aniello ha ricordato Papa Francesco come “il Papa del dialogo”, elogiandone l’impegno instancabile per la pace e la fraternità tra i popoli. In particolare, ha citato il messaggio del 2014 in occasione della Giornata internazionale della pace, in cui il Pontefice dichiarava che “la fraternità è fondamento e via per la pace”. Un principio, ha aggiunto il nunzio, che Francesco ha incarnato “con coerenza e dedizione, indicando a tutti che la pace è un ideale universale da perseguire insieme”.

La comunità cattolica russa, pur numericamente ridotta, si è sempre mostrata attenta e partecipe alle iniziative del Vaticano, e Papa Francesco era molto amato per il suo stile pastorale diretto e inclusivo. Le sue parole contro la guerra, anche nel contesto del conflitto in Ucraina, sono state accolte con rispetto da molti, anche al di là della fede professata. Il suo appello costante alla riconciliazione ha lasciato un segno anche in queste terre.
Con le messe in suffragio che si moltiplicano in tutto il mondo, si compone un ultimo, grande abbraccio collettivo al pontefice argentino, che ha lasciato un’impronta profonda nel cuore di milioni di fedeli. Anche da Mosca, nel silenzio e nella preghiera, è arrivato un messaggio chiaro: Papa Francesco resterà una figura simbolo di pace, dialogo e speranza.