
Una commossa delegazione dell’AS Roma ha reso omaggio alla salma di Papa Francesco. Nella mattinata, alcuni rappresentanti della squadra giallorossa hanno raggiunto San Pietro: con l’allenatore Claudio Ranieri erano presenti anche Dybala, Pellegrini, Cristante, Soulé e Mancini. Un gesto silenzioso ma sentito, che ha unito lo sport al lutto collettivo della città.
Nel frattempo, le autorità tedesche hanno confermato che Angela Merkel non sarà presente alle esequie del Pontefice. “Non è prevista una partecipazione dell’ex cancelliera federale alla cerimonia funebre di Papa Francesco il 26 aprile”, ha riferito una portavoce dell’ex capo del governo tedesco, confermando l’assenza di una delle figure politiche più influenti d’Europa.
Intanto, i fedeli continuano ad affluire in massa verso la Basilica di San Pietro. La fila per rendere omaggio al feretro del Santo Padre si estende da piazza Risorgimento fino a via di Porta Angelica, con oltre due chilometri di persone in coda. La Basilica, ieri sera, è rimasta aperta eccezionalmente fino a oltre la mezzanotte, per permettere l’ultimo saluto. Alcuni raccontano di aver atteso anche tre ore, pur di entrare e sostare qualche istante davanti alla salma.
La macchina della sicurezza è imponente. Il questore della Capitale, Roberto Massucci, ha descritto un piano articolato che coinvolge tiratori scelti, pattugliamenti in metro e anche sul Tevere. L’obiettivo è garantire l’ordine pubblico durante l’afflusso previsto di centinaia di migliaia di pellegrini, e proteggere le oltre 170 delegazioni internazionaliattese nella Capitale per i funerali e successivamente per il Conclave.
La Santa Sede ha annunciato che la messa di suffragio di domenica, prevista sul sagrato della Basilica Vaticana, sarà aperta a tutti, senza necessità di biglietti. A presiederla sarà il cardinale Pietro Parolin, già segretario di Stato. Particolare attenzione verrà riservata ai giovani presenti in città per il giubileo degli adolescenti, che prenderanno parte ai novendiali, i tradizionali nove giorni di lutto.
Anche Anas ha predisposto un piano straordinario di viabilità per facilitare l’arrivo in sicurezza di autorità e fedeli. Saranno potenziati i presidi lungo le principali arterie in ingresso alla Capitale, tra cui il Grande Raccordo Anulare, l’autostrada Roma-Fiumicino e le consolari Aurelia, Cassia, Flaminia e Salaria.

Camera ardente aperta forse oltre la mezzanotte
In base al programma iniziale, la camera ardente sarebbe dovuta rimanere aperta fino alla mezzanotte di ieri, ma è stata necessaria una protrazione a oltranza, proprio per consentire a tutti di rendere omaggio al Pontefice.
Un dato è certo: Roma non era preparata a una partecipazione così vasta e sentita, pur avendo predisposto un dispositivo imponente, con forze dell’ordine schierate, varchi di sicurezza, schermi giganti installati in piazza Santa Maria Maggiore e sul retro, in piazza dell’Esquilino, per permettere anche a chi è in attesa di seguire i momenti di raccoglimento.
Il corpo di Papa Francesco, che si trova nella basilica dove ha voluto essere tumulato, sarà esposto per tre giorni, fino a venerdì sera. L’ultimo momento pubblico sarà la cerimonia di chiusura della bara, prevista per le ore 20 di venerdì 25 aprile, al termine della quale la salma verrà preparata per la tumulazione privata.
Funerali tra commozione e presenza globale
I funerali solenni si svolgeranno nel fine settimana, con ogni probabilità tra sabato 26 e domenica 27 aprile, e saranno celebrati in piazza San Pietro, presieduti dal decano del Collegio Cardinalizio. Sono attesi capi di Stato, leader religiosi, e delegazioni diplomatiche da ogni parte del mondo. Per questo, la macchina organizzativa è in continuo aggiornamento, con una particolare attenzione riservata ai flussi di pellegrini, al sistema dei trasporti pubblici e al piano sanitario predisposto nei pressi dei luoghi coinvolti.
In vista della tumulazione nella cripta di Santa Maria Maggiore, è stato inoltre pianificato un dispositivo di sicurezza straordinario, che prevede bonifiche mirate, controlli anti-drone, la presenza di tiratori scelti e unità cinofile, oltre all’assistenza costante di personale medico e volontari.
Una Roma blindata, ma commossa
La città vive un momento di lutto e di raccoglimento collettivo, ma anche di profonda emozione. La figura di Papa Francesco, il “Papa delle periferie”, ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e della società civile. La sua scelta di umiltà, di vivere nella Casa Santa Marta, di aprire le porte del Vaticano alle donne, ai poveri, ai migranti, ha toccato i cuori ben oltre i confini della fede.
Non sorprende, quindi, che a Roma siano arrivate persone di ogni età, fede e provenienza, disposte ad attendere ore solo per poter incrociare lo sguardo del Pontefice anche per un istante. In una Città Eterna blindata, ma viva di fede e memoria, si consuma l’ultimo atto terreno di un Papa che ha cambiato la Chiesa.