
Una tomba sobria, essenziale, in perfetta coerenza con lo stile di vita che ha contraddistinto l’intero pontificato di Papa Francesco. Il Vaticano ha diffuso oggi i dettagli sulla sepoltura del Pontefice, realizzata nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, luogo scelto dallo stesso Jorge Mario Bergoglio come sua ultima dimora.
La tomba è stata realizzata in marmo di origine ligure ed è contraddistinta da una sola iscrizione: “FRANCISCUS”. Nessun titolo, nessuna data, solo il nome pontificale inciso con discrezione, affiancato dalla riproduzione della croce pettorale che Francesco ha indossato per tutta la durata del suo pontificato, simbolo della sua scelta di semplicità e vicinanza ai più deboli.
Un luogo simbolico: tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza
Il loculo che ospita le spoglie del Pontefice si trova nella navata laterale della basilica, precisamente tra la Cappella Paolina – nota per custodire l’icona della Salus Populi Romani, profondamente venerata da Francesco – e la Cappella Sforza, uno dei gioielli rinascimentali dell’edificio sacro.

La posizione della tomba non è casuale: si trova vicino all’Altare di San Francesco, in un chiaro richiamo al santo di Assisi da cui il Papa ha preso il nome, e al quale ha sempre guardato come modello di vita evangelica, povertà e fratellanza universale.
Un testamento spirituale scolpito nella pietra
La scelta del marmo ligure, della posizione e soprattutto dell’assenza di orpelli, riflette l’intero spirito del pontificato di Francesco. In vita come in morte, ha rifiutato ogni forma di trionfalismo. Persino la croce pettorale incisa sulla pietra – una riproduzione fedele del modello in metallo semplice che aveva scelto sin dal primo giorno – testimonia la coerenza tra parola e gesto, tra annuncio e testimonianza.
La tomba è ora accessibile ai fedeli che visitano Santa Maria Maggiore, già meta quotidiana di pellegrinaggi e luogo molto caro a Papa Francesco, che fin dal giorno dopo la sua elezione si recò qui a pregare in silenzio davanti all’icona mariana.
Un sepolcro che non grida, ma parla nel silenzio, offrendo un messaggio forte di umiltà e spiritualità. Un ultimo gesto che chiude un pontificato destinato a lasciare un segno profondo nella storia della Chiesa.