
Dopo i funerali solenni di papa Francesco, si apre ufficialmente il periodo che condurrà all’elezione del nuovo Pontefice. Come da tradizione, il Conclave inizierà tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte del Papa, quindi tra il 6 e il 10 maggio. I riflettori saranno puntati sulla Cappella Sistina, dove 135 cardinali provenienti da tutto il mondo si riuniranno per decidere il futuro della Chiesa. Con l’attesa fumata bianca, il mondo intero scoprirà il nome del successore del Papa che più di ogni altro ha saputo usare i social media come strumento di evangelizzazione e dialogo.
Tra i nomi già in circolazione spiccano figure note come il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, e l’asiatico Luis Antonio Tagle, da tempo considerato tra i principali “papabili”. Ma a far parlare di sé è anche un volto nuovo, giovane e carismatico, che arriva da molto lontano: si tratta del cardinale Mykola Bychok, il più giovane tra i partecipanti al Conclave.

Chi è Mykola Bychok, il cardinale più giovane del Conclave
Classe 1980, nato a Ternopil nell’Ucraina occidentale, Mykola Bychok è attualmente vescovo dell’eparchia di Melbourne, punto di riferimento per i fedeli greco-cattolici in Australia, Nuova Zelanda e Oceania. La sua nomina a cardinale è avvenuta il 7 dicembre 2024, durante l’ultimo Concistoro voluto da papa Francesco: una scelta che oggi acquista un peso simbolico e strategico enorme. La sua giovane età, unita a una solida esperienza pastorale internazionale, lo rende una figura chiave tra i cardinali elettori.
Entrato a soli 17 anni nella Congregazione del Santissimo Redentore, Bychok è diventato sacerdote nel 2005. Ha prestato servizio in Russia, Polonia, Ucraina e Stati Uniti, fino al suo trasferimento a Melbourne nel 2020, dove è stato nominato vescovo. Il suo curriculum racconta di un uomo di Chiesa con una visione ampia, radicata nella tradizione ma capace di parlare al mondo di oggi.

Impegno per la pace e voce contro la guerra in Ucraina
Bychok è noto anche per il suo forte impegno contro il conflitto che dilania la sua terra natale. In più occasioni ha denunciato l’invasione russa, parlando apertamente di “genocidio del nostro popolo”. Le sue parole, dirette e senza filtri, hanno avuto eco non solo tra i fedeli ucraini ma anche presso la comunità internazionale. “La Russia sta uccidendo il nostro popolo”, ha dichiarato in un’intervista all’emittente ABC, chiedendo un intervento per proteggere i più vulnerabili, in particolare i bambini.
Una voce moderna, anche sui social
Molto attivo sui social media, il cardinale Bychok ha utilizzato Facebook per ricordare papa Francesco subito dopo la sua scomparsa: “È stato un Papa di pace, grato per i suoi appelli alla giustizia e per i suoi sforzi a favore dei prigionieri e dei sofferenti”. Una testimonianza di affetto e continuità che ha colpito migliaia di fedeli online. In un mondo dove la comunicazione passa anche – e soprattutto – dal digitale, la sua capacità di parlare alle nuove generazioni potrebbe rappresentare un nuovo modello di pontificato.
Nel cuore del Conclave, in mezzo a figure consolidate e nomi noti, il giovane cardinale ucraino potrebbe essere la sorpresa che nessuno si aspetta. E forse, proprio per questo, la scelta più profonda.