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Papa Francesco, ultima notte a San Pietro: personale vaticano al lavoro, cosa va rimosso assolutamente

Pubblicato: 25/04/2025 23:47



La Basilica di San Pietro si è fatta silenziosa. Dopo tre giorni di afflusso continuo, in cui fedeli da tutto il mondo sono giunti per porgere un saluto al Papa, le porte si sono chiuse. La lunga veglia popolare si è interrotta, lasciando spazio a un’altra veglia, più discreta, più intima, più densa di simboli non raccontati. L’eco delle preghiere collettive si è spento, ma dentro quelle mura millenarie, qualcosa continua a muoversi.

Nessuna telecamera, nessuna cronaca in diretta. Solo le luci soffuse, il marmo che riflette ombre antiche e il personale vaticano che si muove con gesti lenti, quasi coreografici. È la notte in cui la Basilica torna a essere un luogo sacro nella sua essenza più austera. Un tempio che custodisce la presenza di Papa Francesco, rimasto lì, al centro della navata, in una calma solenne che prelude al rito del commiato.

Proprio in queste ore, all’interno della Basilica ora chiusa, il personale vaticano sta provvedendo alla rimozione delle sedie e dei banchi sui lati del feretro del Papa e delle transenne che in questi tre giorni di afflusso hanno circoscritto il cammino dei fedeli. Gesti apparentemente logistici, ma che segnano un passaggio: la fine dell’omaggio del popolo e l’inizio del rituale più riservato, quello della chiusura del feretro.

Il rito ha preso il via questa sera, alle ore 20.00, a porte chiuse, nella Basilica ormai priva di pubblico. A presiederlo il cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, il porporato incaricato di amministrare la Sede Apostolica vacante. La chiusura del feretro è un momento cruciale nella liturgia funebre papale: segna simbolicamente la conclusione del tempo terreno del Pontefice e l’avvio delle esequie solenni.

La bara di Papa Francesco rimarrà nella Basilica per tutta la notte. Vegliata da pochi, in una Roma che si prepara invece all’arrivo delle folle. Domani mattina, alle ore 10.00, in Piazza San Pietro, si celebrerà la messa esequiale, presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio. L’evento sarà storico per diversi motivi: si tratterà del primo funerale celebrato con un apparato cerimoniale sobrio, come voluto dallo stesso Francesco.

Sono attese oltre 160 delegazioni internazionali, compresi capi di Stato, leader religiosi e autorità civili. Le autorità stimano circa 200 mila persone presenti, con maxischermi installati anche nelle aree circostanti il Vaticano. La città è blindata, i varchi di sicurezza sono attivi, i volontari della protezione civile mobilitati. Sarà l’ultimo saluto, oceanico e collettivo, a un Papa che ha segnato un’epoca.

Ma intanto, stanotte, tutto tace. E nei gesti semplici degli addetti che smontano, riordinano, sgombrano, si compie un’altra forma di liturgia. Quella del rispetto, del raccoglimento, della preparazione al mistero. Il silenzio della Basilica non è vuoto: è carico. È l’ultimo abbraccio, privato, prima dell’addio pubblico.

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Ultimo Aggiornamento: 26/04/2025 00:19

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