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Una rosa bianca sulla tomba di Francesco, il silenzioso abbraccio di Santa Teresina

Pubblicato: 27/04/2025 11:15

ROMA – Nel silenzio raccolto che avvolge la tomba di papa Francesco, una rosa bianca emerge come segno fragile e potente. Non è un semplice fiore, non è solo un omaggio. È un gesto che attinge ai più profondi strati della teologia, della cultura e dell’antropologia cristiana, incarnando una presenza, una promessa, una certezza che va oltre la morte.

Durante il suo ricovero al policlinico Gemelli, papa Francesco aveva chiesto di tenere sul comodino una rosa bianca di Santa Teresina, inviata dal santuario di Lisieux. Piccola, confezionata, silenziosa. Era per lui più di un conforto: era il segno discreto che, anche nei giorni più duri, il cielo gli era vicino. Quella rosa non lo ha lasciato, né lui ha voluto lasciarla. Ed è con lo stesso segno che ora i fedeli lo salutano.

Il simbolismo della rosa e il mistero della vita eterna

Nella visione cristiana, il bianco è il colore della luce che non conosce tramonto, della vita che sgorga oltre la soglia della morte. La rosa, fiore che già nella mistica medievale simboleggiava la carità perfetta, diventa sulla tomba di Francesco l’icona vivente di una fede che resiste, di un amore che non si consuma.

Santa Teresina di Lisieux, “la più grande santa dei tempi moderni” secondo Pio X, aveva promesso di continuare a “spargere rose” dal cielo come segni della grazia divina. La rosa bianca deposta oggi è il compimento di quella promessa, il filo invisibile che lega il pontificato di Francesco alla fiducia infantile e assoluta che fu il cuore della “piccola via” teresiana.

Un gesto umano che sfida il tempo

Sul piano culturale e antropologico, il gesto di lasciare un fiore sulla tomba parla il linguaggio universale dell’uomo davanti al mistero. In ogni civiltà, dal più antico tumulo ai moderni cimiteri, l’offerta del fiore è il tentativo di costruire un ponte di bellezza sopra l’abisso della separazione.

In questo gesto semplice e primordiale si ritrovano tutti i popoli e tutte le epoche, ma nel cristianesimo il fiore acquista una voce più alta: è speranza che canta nel silenzio, è attesa che si fa offerta. E la rosa bianca, nella tradizione cattolica, richiama ancora una volta la Vergine Maria, la “rosa mistica” che accompagna ogni anima nel passaggio ultimo.

Così, mentre il tempo si piega sull’eternità e il lutto si trasfigura in preghiera, quella piccola rosa bianca veglia sulla memoria di papa Francesco come un segno di misericordia e di fedeltà. Un fiore, un’alleanza, un annuncio silenzioso che la vita, in Dio, non finisce mai.

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