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Alberto Stasi, primo giorno di semilibertà: “Aperitivo? Meglio di no, andrò alla Pinacoteca”

Pubblicato: 29/04/2025 09:05
Stasi primo giorno semilibertà

Dopo la condanna definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, Alberto Stasi ha ottenuto l’accesso alla semilibertà. Il provvedimento, concesso dal tribunale di sorveglianza, prevede che l’ex studente della Bocconi possa lasciare il carcere di Bollate ogni giorno al mattino, secondo orari prestabiliti, per poi farvi ritorno dopo cena. Si tratta di un regime regolato da prescrizioni standard, che obbligano Stasi a presentare richiesta per ogni attività specifica non già autorizzata. Durante il fine settimana di Pasqua, ad esempio, ha comunque dovuto restare in carcere.
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Nonostante questo, all’interno del tempo concesso dalle regole, Stasi è libero di svolgere attività ordinarie: può fare colazione fuori, andare al cinema, incontrare amici, pranzare dove preferisce e muoversi liberamente, purché non frequenti pregiudicati e rispetti i limiti imposti. Ha riottenuto anche i documenti personali, compresa la patente di guida, e dunque ha piena autonomia negli spostamenti giornalieri.

Stasi rifiuta la movida e guarda alla Pinacoteca

All’esterno del carcere, nel giorno della prima uscita, c’erano alcuni amici ad attenderlo. Alcuni gli hanno proposto un aperitivo a Milano o una serata fuori, ma la sua risposta è stata netta: «Meglio evitare – ha dichiarato a Repubblica – tanto lo sapete che non sono un tipo da movida». Un atteggiamento misurato, prudente, coerente con la sua volontà di restare lontano dai riflettori.

A sorprenderlo nei giorni scorsi è stato invece un ragazzino per strada, che lo ha riconosciuto e gli ha chiesto un selfie: «Mi ha detto: bella zio, lo sapevo che non c’entravi niente». Un episodio che Stasi ha raccontato con imbarazzo, sottolineando quanto la notorietà legata al caso continui a seguirlo, nonostante siano passati diciott’anni dai fatti. «Per fortuna tanti ragazzi di adesso non sanno cos’è successo né conoscono il mio volto», ha commentato.

Più che le serate mondane, Stasi sembra interessato a tornare in luoghi di riflessione: tra le prime destinazioni citate c’è infatti la Pinacoteca di Brera. Nessun desiderio, invece, di rientrare a Garlasco, nonostante la madre viva ancora lì: «La incontro dai parenti, l’ho fatto quando ho avuto i permessi. Ma non ho interesse a tornare. La mia vita è ormai tra Milano e l’hinterland, dove cercherò casa quando potrò».

Il reinserimento sociale e la gestione quotidiana

Il piano di reinserimento sociale è stato approvato nei giorni scorsi dal magistrato di sorveglianza, che ha dato il via libera al nuovo regime. Non è previsto che Stasi frequenti comunità o svolga attività sociali obbligatorie: potrà gestire le proprie giornate in autonomia, rispettando però i confini imposti dal giudice. Ogni richiesta specifica per attività non ordinarie dovrà essere motivata e approvata in anticipo.

Da lunedì la semilibertà è effettiva: Alberto Stasi ha già cominciato a lavorare fuori dal carcere, e ha potuto anche dedicarsi ad attività private. Le ore concesse superano le dodici al giorno, restituendogli – almeno in parte – la possibilità di gestire un’esistenza al di fuori delle mura detentive.

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