
In occasione dei funerali di Papa Francesco, celebrati nella basilica di San Pietro, Giorgia Meloni ha commentato con parole nette e significative l’incontro a due tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, avvenuto sotto gli occhi del mondo.
Un faccia a faccia tanto inatteso quanto carico di simbolismi, avvenuto lontano dalle attenzioni ufficiali, mentre gli altri leader mondiali partecipavano alla cerimonia. Meloni, interrogata sull’episodio, ha precisato: «Non sarei mai stata lì. Non c’entravamo noi altri leader, non so se qualcuno ha pensato di doverci essere, ma io no», lanciando così una frecciata implicita a Emmanuel Macron, il presidente francese, il cui attivismo diplomatico durante le esequie ha sollevato numerose polemiche.

Il significato spirituale del momento
Secondo Meloni, l’incontro tra Trump e Zelensky ha rappresentato qualcosa di più di una semplice occasione diplomatica: «Credo sia stato un momento bellissimo, e a quanto mi è stato detto dai protagonisti potrebbe anche aver rappresentato un punto di svolta».
Poi l’interpretazione personale della premier italiana, carica di spiritualità: «Forse l’ultimo regalo di Papa Francesco a noi tutti. Penso che meritasse un funerale imponente e senza alcun intoppo, come è stato, e penso che in quel faccia a faccia ci fosse, non so come dirlo… Il suo spirito».

Una visione di sobrietà e rispetto
Le parole di Meloni sottolineano una precisa scelta di sobrietà e di rispetto istituzionale: evitare di trasformare il funerale del Pontefice in una passerella diplomatica. Una posizione in contrasto con quella di Macron, molto attivo nei contatti con leader e cardinali durante i giorni di lutto vaticano, tanto da attirare critiche sia in patria sia nel mondo cattolico.
Meloni, invece, rivendica una postura di rispetto, sottolineando la necessità di lasciare spazio a momenti di riconciliazione autentica, liberi da interessi politici e da protagonismi fuori luogo.