
È morto Benedetto Ceraulo, 63 anni, l’uomo che nel 1995 aveva ucciso l’imprenditore Maurizio Gucci e che il 22 aprile scorso si era sparato dopo aver aperto il fuoco contro il figlio Gaetano, 37 anni, al culmine di una lite nel giardino della casa dove abitava a Santa Maria a Monte (Pisa).
Ceraulo è morto all’ospedale di Pisa dove era ricoverato in condizioni gravi: con una pistola di piccolo calibro si era sparato in testa poco dopo avere ferito il figlio per una lite nata, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, per futili motivi: a far “perdere il controllo” al 63enne sarebbe stato un graffio all’auto fatto dal figlio.

Il protagonista di questa tragica vicenda è un nome già noto alle cronache giudiziarie: Benedetto Ceraulo, condannato anni fa come esecutore materiale dell’omicidio di Maurizio Gucci, avvenuto nel 1995. All’epoca, Ceraulo era stato riconosciuto colpevole insieme ad altri complici e condannato all’ergastolo. La mandante del delitto fu Patrizia Reggiani, ex moglie dell’imprenditore. Il movente, si scoprì, era di natura economica.
Nel corso degli anni, la pena di Ceraulo era stata poi parzialmente ridotta, e nel 2017 l’uomo beneficiava della semilibertà, partecipando a progetti di reinserimento sociale, tra cui una nota iniziativa agricola all’interno di un carcere, dove aveva dichiarato: «Si vive bene qua. Sei libero. Hai la possibilità di imparare, mi sento fortunato».