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Aviaria, appello a Trump dei virologi di 40 Paesi: “C’è il potenziale per una pandemia”

Pubblicato: 30/04/2025 13:57
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L’influenza aviaria H5N1 è ormai diventata una minaccia concreta per la salute pubblica globale. A lanciare l’allarme è il Global Virus Network (Gvn), una rete internazionale composta da oltre 80 centri di eccellenza in virologia, distribuiti in oltre 40 paesi, che ha pubblicato una dettagliata analisi della situazione su The Lancet Regional Health – Americas. Il quadro tracciato dagli scienziati è preoccupante: l’epidemia di H5N1 si è estesa in modo capillare in Nord America, con quasi 1000 mandrie di vacche da latte colpite e oltre 70 casi umani, incluso un decesso confermato negli Stati Uniti.
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Un’epidemia diffusa in tutti gli Stati Uniti

Secondo quanto riportato dagli esperti, l’influenza aviaria ad alta patogenicità ha ormai raggiunto tutti i 50 stati americani e il Canada, causando l’abbattimento o la perdita di oltre 168 milioni di capi di pollame a partire dal 2022. Numeri che delineano una crisi zootecnica senza precedenti, con pesanti ricadute sull’intero comparto agricolo e sul controllo delle malattie infettive di origine animale.

Il Gvn richiama con forza l’attenzione delle autorità sanitarie e politiche statunitensi, sottolineando come sia necessario intensificare gli sforzi per contenere l’epidemia. Non manca una critica diretta anche all’amministrazione Trump, così come a quella Biden, accusate di non aver saputo arginare tempestivamente i focolai. Gli scienziati chiedono una risposta coordinata a livello globale, mettendo in evidenza il rischio concreto che l’attuale epidemia possa evolversi in uno scenario pandemico.

Il rischio per l’uomo è ancora basso, ma le mutazioni sono possibili

A oggi, la trasmissione da uomo a uomo del virus H5N1 non è stata documentata, ma i virologi avvertono: il virus continua a circolare tra i mammiferi, condizione che potrebbe favorire mutazioni o riassortimenti genetici in grado di aumentarne la trasmissibilità tra esseri umani. Secondo Marion Koopmans, coautrice dell’articolo e responsabile del dipartimento di Viroscienza presso l’Erasmus Medical Centre nei Paesi Bassi, “la situazione potrebbe cambiare bruscamente” proprio a causa della capacità del virus di adattarsi a nuovi ospiti.

Il rischio per gli esseri umani che non entrano in contatto diretto con animali infetti è attualmente basso”, rassicura Koopmans, “ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia”. Se il virus dovesse acquisire la capacità di trasmissione interumana efficiente, potrebbe aprirsi un nuovo scenario pandemico, con conseguenze imprevedibili sulla salute globale.

Sorveglianza e biosicurezza al centro della strategia

Il Global Virus Network invita i governi di tutto il mondo a rafforzare le misure di sorveglianza epidemiologica, a implementare sistemi di biosicurezza efficaci e a prepararsi fin da ora a una possibile emergenza sanitaria. L’epidemia in corso – avvertono gli esperti – non deve essere sottovalutata, soprattutto alla luce delle esperienze pregresse con Covid-19, che ha mostrato quanto possano essere rapidi e devastanti i tempi di diffusione di un nuovo patogeno.

Secondo il Gvn, è fondamentale creare una rete internazionale in grado di intervenire rapidamente, con piani di contenimento e comunicazione chiari. Solo attraverso una cooperazione scientifica e istituzionale, sarà possibile contrastare una minaccia che coinvolge non solo l’ambito sanitario, ma anche la sicurezza alimentare, l’economia e il benessere delle popolazioni. L’allerta lanciata dai virologi è chiara: l’influenza aviaria H5N1 non è più un problema confinato agli allevamenti. È una crisi globale in evoluzione, che richiede attenzione, responsabilità e azioni concrete.

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Ultimo Aggiornamento: 30/04/2025 14:23

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