
Potrebbe essere imminente la firma dell’atteso accordo sulle terre rare tra Ucraina e Stati Uniti, un’intesa strategica destinata ad avere ripercussioni significative nel settore delle risorse minerarie critiche. Secondo quanto riferito dall’agenzia Rbc-Ukraine, che cita fonti informate, la vicepremier ucraina Yulia Svyrydenko si trova attualmente a Washington, dove starebbe concludendo gli ultimi passaggi tecnici con la controparte americana. La firma ufficiale potrebbe avvenire oggi, 30 aprile, segnando un momento chiave nei rapporti economici tra i due Paesi.
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L’intesa riprende dopo mesi di stallo
Il percorso verso l’accordo ha preso il via lo scorso febbraio, ma è stato temporaneamente interrotto dallo scontro politico tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, che ha congelato le trattative per diverse settimane. Solo con la ripresa dei colloqui ad aprile, la diplomazia ucraina ha rilanciato il negoziato, definendo una posizione chiara e preparando una delegazione ufficiale per i colloqui negli Stati Uniti. A confermare l’avanzamento dei lavori è stato il ministro degli Esteri Andriy Sybiha, che ha evidenziato come Kiev si fosse dotata di una linea strategica da presentare a Washington.
Secondo quanto emerso dalle ultime dichiarazioni ufficiali, il nuovo accordo sarebbe improntato su basi più paritarie rispetto al passato. A sottolinearlo è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha voluto evidenziare un cambiamento nell’approccio negoziale tra le parti. Le tensioni iniziali con Trump sembrano quindi essere state superate, anche grazie alla volontà di entrambe le parti di rafforzare la cooperazione economica in un settore altamente sensibile come quello delle terre rare.
Risorse strategiche e geopolitica
Le terre rare rappresentano oggi un elemento essenziale per la transizione energetica e lo sviluppo tecnologico globale. Dalla produzione di batterie per veicoli elettrici ai dispositivi elettronici avanzati, fino ai componenti per l’industria della difesa, il controllo di questi materiali è sempre più centrale negli equilibri geopolitici. L’Ucraina, in questo contesto, dispone di un potenziale minerario significativo, e l’accordo con gli Stati Uniti potrebbe consentire a Washington di ridurre la dipendenza da altri attori globali, come la Cina, leader nella produzione e nel raffinamento di questi elementi.

Da parte americana, l’interesse si colloca nel più ampio quadro di diversificazione delle fonti di approvvigionamento, coerente con le strategie già avviate negli ultimi anni per assicurarsi l’accesso a materie prime critiche. Per l’Ucraina, invece, l’intesa rappresenta una leva economica fondamentale in un momento delicato dal punto di vista interno e internazionale, offrendo nuove prospettive di investimento e sviluppo in un settore chiave.
Un passaggio decisivo nei rapporti bilaterali
Le parole di Trump, che aveva già indicato “la fine di aprile” come data possibile per la firma, trovano ora conferma nei fatti. La presenza di Svyrydenko a Washington sembra essere l’ultimo tassello di un puzzle complesso, ma necessario per consolidare un rapporto bilaterale che va ben oltre la semplice cooperazione mineraria.
L’accordo sulle terre rare segna infatti un passaggio strategico per il futuro delle relazioni tra Ucraina e Stati Uniti, ponendo le basi per una partnership più solida e orientata al lungo termine. Una mossa che si inserisce anche nel contesto più ampio della sicurezza energetica occidentale e della resilienza delle catene di fornitura internazionali. Con la firma attesa nelle prossime ore, il dossier sulle risorse critiche ucraine potrebbe aprire una nuova fase nelle relazioni transatlantiche, con effetti destinati a farsi sentire anche su scala globale.