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BigMama shock al Concertone: “Io non ce la faccio più…”. Cosa è successo VIDEO

Pubblicato: 01/05/2025 21:49

Un grido di dolore e consapevolezza è risuonato forte dal palco del Concerto del Primo Maggio a Roma, dove BigMama ha preso la parola per denunciare il peso insostenibile dell’odio online. La rapper, visibilmente provata, ha interrotto la musica per rivolgersi direttamente al pubblico e ai tanti spettatori a casa: “Io non ce la faccio più. Nell’ultimo periodo c’è tantissimo odio. Tantissimo.”

Con voce ferma ma carica di emozione, BigMama ha parlato di quello che ha definito “hating”: una spirale di giudizi, insulti e commenti negativi che si abbattono su chiunque osi esporsi. “Parlerò dell’hating, di tutti quelli che si sentono liberi di commentare negativamente quello che fai. Sta diventando tutto troppo esagerato. Mi chiedo: perché vi parte questo sadismo, che magari arriva dall’insoddisfazione?”

“Se non vi piaccio, cambiate canale”

Le sue parole hanno colpito al cuore per la schiettezza e la vulnerabilità. “Se non vi piaccio io cambiate canale; se non vi piace il mio corpo fate in modo di non diventare mai come me; se non vi piace quello che dico, bloccatemi: ma fateci vivere.” E ancora: “Che ne sapete della mia storia? Il mio corpo mi ha tolto tanto, mi ha fatto soffrire, a vent’anni mi ha fatto chiudere in ospedale per la chemioterapia. Io lo perdono, perché non lo potete perdonare voi?”

In un crescendo emotivo, l’artista ha respinto ogni tentativo di etichettarla o strumentalizzarla: “Non ho mai chiesto a nessuno di essere come me, non ho mai detto che essere come me è bello. Anche a livello lavorativo, c’è chi ti considera pigra e inutile.” Poi l’appello finale: “Quello che dico a voi intelligenti, a livello di empatia, quando vedete questi commenti guardate la faccia di queste persone che insultano e dite: meno male che io non sono così.”

Una testimonianza che scuote e interpella

Il discorso di BigMama si è chiuso tra gli applausi, lasciando il palco non solo con le sue canzoni, ma con un messaggio urgente e profondo: quello di una ragazza che chiede rispetto, spazio, e la libertà di essere se stessa senza dover pagare ogni giorno il prezzo della propria esistenza.

È una sveglia

Non è solo un appello, è una sveglia. L’intervento di BigMama va oltre la denuncia del body shaming o del bullismo digitale: è il racconto di un’esistenza che ogni giorno viene rimessa in discussione solo per il fatto di mostrarsi. La sua voce spezza la patina ipocrita della rete, quella che finge ironia dove c’è solo crudeltà gratuita, che scambia il diritto di parola con il dovere di ferire.

Il vero punto, oggi, non è più la libertà di espressione, ma la responsabilità dell’ascolto. Siamo sicuri che chi insulta davvero lo farebbe se costretto a dire le stesse parole guardando negli occhi la persona che colpisce? Empatia non è buonismo, è civiltà. E le parole di BigMama, così fragili e potenti insieme, lo ricordano a tutti. Non si tratta di essere d’accordo con lei, ma di riconoscere che ogni essere umano ha diritto alla propria storia, al proprio corpo, alla propria voce. Senza il permesso di nessuno.

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