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Donald Trump perde un pezzo: Michael Waltz licenziato dopo lo scandalo Signal. Ora riassegnato e sostituito

Pubblicato: 02/05/2025 08:14

La conferma è arrivata direttamente dai canali social presidenziali, ma la notizia circolava già da giorni nei corridoi del potere. Il presidente Trump ha rimosso Mike Waltz dall’incarico di consigliere per la sicurezza nazionale, ma anziché tagliarlo fuori, ha deciso di affidargli un altro ruolo di rilievo: sarà il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite.

Una rimozione camuffata da promozione

«Fin da quando indossava l’uniforme sul campo, passando per il Congresso, fino al suo incarico alla Casa Bianca, Mike ha sempre lavorato duramente per il bene del Paese», ha dichiarato Trump in un post su Truth Social, sottolineando di avere ancora piena fiducia in Waltz e nella sua lealtà. Il presidente ha anche annunciato che a sostituirlo, in via provvisoria, sarà Marco Rubio, che assume così l’incarico di consigliere per la sicurezza nazionale ad interim.

Waltz, tuttavia, non lascia l’amministrazione per demeriti riconosciuti pubblicamente, bensì per un caso che ha sollevato più di un imbarazzo: avrebbe incluso accidentalmente un noto giornalista americano in una chat riservatadove si condividevano informazioni sensibili sugli attacchi militari in Yemen. L’episodio, noto come Signalgate, ha fatto esplodere una polemica non più contenibile, spingendo Trump – nonostante i tentativi iniziali di minimizzare – a prendere una decisione definitiva dopo un’indagine interna.

Il tutto si è svolto all’interno della Casa Bianca, nel cuore di Washington, dove la fuga di notizie e la conseguente gestione del danno hanno fatto traballare l’equilibrio dell’apparato presidenziale. Con Waltz, lascia il suo incarico anche il vice Alex Wong, coinvolto nelle stesse comunicazioni.

Nonostante la rimozione, Waltz ha pubblicato su X una dichiarazione in cui esprime gratitudine: «Sono profondamente onorato di continuare a servire il presidente Trump e il nostro grande Paese». La narrazione ufficiale, insomma, vuole presentare la mossa non come una punizione, ma come un’opportunità di continuare a servire da una posizione prestigiosa.

Il vicepresidente Vance ha commentato: «Mi piace Mike, è una persona fantastica. Crediamo che il suo profilo sia perfetto per le Nazioni Unite, ora che la tempesta è passata».

Nel frattempo, la nomina lampo di Marco Rubio, già titolare di altri tre incarichi nell’amministrazione, ha spiazzato il Dipartimento di Stato. Rubio è ora segretario di Stato, consigliere per la sicurezza, amministratore dell’USAID e archivista nazionale ad interim, in un sovraccarico di ruoli senza precedenti.

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