
Momenti di terrore a Bologna, domenica pomeriggio, quando un uomo armato di forbici ha seminato il panico tra i passanti nel cuore della città. L’episodio è avvenuto in piazza dell’Unità, dove un cittadino marocchino di 28 anni ha aggredito senza apparente motivo due persone, ferendole prima di essere fermato dai carabinieri con l’uso del taser.
Leggi anche: Accoltellato per aver urtato una ragazza, il dramma di Francesco Pio: “Quel gesto, poi l’orrore”
Leggi anche: Forbiciate ai passanti, “espulsione del migrante è impossibile”: esplode la polemica
Panico in centro città
La scena si è consumata in pochi minuti ma ha lasciato sgomento e paura tra i presenti. L’aggressore si aggirava tra la folla brandendo un paio di forbici e ha attaccato i passanti in maniera improvvisa. Due persone sono rimaste ferite, tra cui un giovane che ha tentato coraggiosamente di fermarlo utilizzando una stampella. Il ragazzo è stato colpito al volto e alle gambe mentre cercava di disarmarlo.

Secondo i testimoni, la situazione è degenerata rapidamente. Molti sono scappati urlando, cercando riparo nei negozi e nei portoni vicini. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha evitato conseguenze ancora più gravi. I carabinieri, giunti sul posto in pochi minuti, sono riusciti a bloccare l’uomo utilizzando il taser, un dispositivo di difesa che ha consentito di immobilizzare l’aggressore senza ulteriori rischi per la popolazione.
Il precedente decreto di espulsione
Il 28enne marocchino non era sconosciuto alle autorità. Nel 2024 aveva ricevuto un decreto di espulsione e, come previsto dalla procedura, era stato accompagnato al Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Roma. Tuttavia, per motivi non ancora resi noti, il suo allontanamento dal territorio nazionale non è stato completato, e l’uomo si trovava ancora in Italia.
Questo dettaglio ha immediatamente riacceso il dibattito sulla gestione dell’immigrazione irregolare e sull’efficacia del sistema dei rimpatri. Il fatto che una persona già destinataria di un provvedimento di espulsione sia rimasta in libertà sul territorio nazionale, fino a compiere un’azione violenta in pieno centro cittadino, ha suscitato polemiche e richieste di chiarimenti da parte dell’opinione pubblica e della politica.
Due feriti e città sotto shock
I due feriti sono stati trasportati in ospedale. Le loro condizioni non sono gravi, ma necessitano di cure mediche. In particolare, il giovane che ha cercato di fermare l’aggressore ha riportato ferite lacero-contuse al volto e alle gambe, ma il suo gesto ha impedito che l’uomo potesse colpire altre persone.
La città è rimasta scossa dall’episodio. Piazza dell’Unità è una zona frequentata e vivace, soprattutto nei fine settimana. Episodi di violenza così improvvisi e apparentemente immotivati mettono in discussione il senso di sicurezza urbana, soprattutto in luoghi pubblici dove famiglie e turisti si muovono quotidianamente.
Interrogativi sulla sicurezza e sui rimpatri
L’aggressione ha sollevato una serie di domande sulla gestione dei decreti di espulsione e sull’effettiva capacità dello Stato di eseguire i rimpatri. Il caso specifico del 28enne marocchino rientra in una casistica più ampia, dove i procedimenti amministrativi si scontrano spesso con difficoltà logistiche, legali o diplomatiche. Tuttavia, quando queste falle si traducono in rischi concreti per la popolazione, l’allarme sociale è inevitabile.
Sul piano istituzionale, si attendono spiegazioni sui motivi che hanno impedito l’allontanamento effettivo dell’uomo e su eventuali responsabilità nella gestione del suo caso. Intanto, i carabinieri stanno proseguendo le indagini per ricostruire con precisione la dinamica dell’aggressione e verificare lo stato psichico dell’aggressore.
La risposta delle autorità
Le forze dell’ordine hanno confermato che l’uomo si trova ora in stato di fermo. Sarà denunciato per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, e sarà nuovamente sottoposto a valutazione per l’espulsione. Il comando provinciale dei carabinieri ha elogiato l’intervento tempestivo dei militari, che ha permesso di limitare i danni e riportare la situazione sotto controllo senza ulteriori pericoli.
L’episodio riapre il confronto sul tema della sicurezza nelle città e sulla necessità di strumenti più efficaci per gestire i soggetti pericolosi per l’ordine pubblico. Intanto, Bologna si lecca le ferite dopo un pomeriggio di paura, sperando che simili attacchi non si ripetano.