Il battito del treno echeggiava nel silenzio del tunnel quando, poco dopo le 21 di sabato, un urlo ha squarciato l’oscurità. Un convoglio della Metro A ha travolto un uomo che, forse inseguito, si era inoltrato sui binari tra Anagnina e Cinecittà. Il corpo, trovato schiacciato accanto alle rotaie, ha obbligato alla chiusura della tratta fino a pochi minuti dopo la mezzanotte, mentre i rilievi scientifici lottavano con la posizione irregolare della vittima.
Tra le poche tracce raccolte, un portafoglio non riconducibile al cadavere ha acceso l’ipotesi investigativa: e se fosse stato un borseggiatore in fuga? Testimoni parlano di un uomo senza documenti, probabilmente un “latinos”, che dopo un furto si sarebbe rifugiato nel tunnel per seminare gli inseguitori. Ma un treno, in corsa, non perdona deviazioni.
La Procura di Roma e la Polizia di Stato hanno subito disposto l’autopsia, cercando di dare un nome al corpo e confermare la dinamica dell’accaduto. Nel frattempo sono state acquisite le registrazioni delle videocamere di videosorveglianza delle stazioni di Anagnina e Cinecittà: fotogrammi che potrebbero documentare l’ingresso del fuggitivo nella galleria e il tragico epilogo.
Non si tratta del primo episodio: solo venerdì scorso un altro borseggiatore aveva trovato rifugio nella galleria a ridosso di Re di Roma, causando l’interruzione del servizio per un’ora prima di dileguarsi. E in passato le gallerie della Metro A e B sono state vie di fuga per scippatori in fuga o mete di risse tra malviventi.
Ora, mentre il treno riprende a correre, resta l’eco della tragedia e il lavoro degli investigatori, chiamati a svelare il mistero di un’ombra travolta dalla velocità.