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Allerta meteo oggi in 16 regioni: forti grandinate e raffiche di vento, ecco dove

Pubblicato: 06/05/2025 07:09

Era da giorni che il cielo minacciava tempesta. Nuvole basse hanno cominciato a spostarsi con fare inquieto sopra l’Italia centro-settentrionale. Chi guarda il meteo con un occhio solo (magari tra un caffè e una notifica sul cellulare) potrebbe pensare a un’altra pioggia passeggera, uno di quei temporali che fanno notizia più per i disagi al traffico che per i danni veri. Ma questa volta no. Questa volta il Dipartimento della Protezione Civile ha preferito non aspettare che il peggio bussi alla porta.

Il bollettino ufficiale è arrivato, come spesso accade, in sordina. Niente titoloni, ma parole chiare: “Avviso di condizioni meteorologiche avverse”. Non è una frase che fa scalpore, ma chi sa leggerla tra le righe, sa che dietro quella formula tecnica si nasconde un rischio concreto: frane, allagamenti, fiumi che esondano e territori fragili che possono cedere sotto il peso dell’acqua.

Le Regioni sono state già avvertite, e spetta proprio a loro – in coordinamento con la Protezione Civile nazionale – attivare quei meccanismi che, almeno sulla carta, dovrebbero prevenire il peggio. Il guaio è che il tempo non aspetta nessuno, e il fronte perturbato si sta già facendo sentire con tutta la sua forza.

Dal Piemonte alla Campania, passando per Toscana, Marche, Lazio e Abruzzo, è una lunga colonna di pioggia e vento quella che sta attraversando lo Stivale. In alcune aree le precipitazioni sono iniziate nelle prime ore del mattino, con una costanza che mette i brividi: non si tratta di qualche scroscio isolato, ma di rovesci diffusi, intensi, a tratti torrenziali, accompagnati da fulmini, grandinate e raffiche di vento capaci di abbattere rami e impalcature.

Nel nord-ovest della Lombardia la situazione è particolarmente critica. Lì è scattata l’allerta arancione, il che vuol dire che il rischio è elevato e i disagi non sono solo possibili, ma probabili. Per intenderci, è il livello d’allerta che impone alle autorità di mettere in moto squadre di emergenza, monitorare costantemente fiumi e versanti montuosi, prepararsi a chiudere strade e, in casi estremi, evacuare aree sensibili.

Ma non è solo la Lombardia a dover tenere gli occhi aperti. Su buona parte del Centro e del Sud, da Umbria e Lazio fino a Molise, Sicilia e Calabria, è stata emessa l’allerta gialla. Non significa che si può dormire sonni tranquilli: è il segnale che qualcosa potrebbe accadere, che i terreni sono già impregnati d’acqua e basta un’ulteriore spinta per provocare frane o allagamenti.

Ecco allora che la mappa dell’Italia, oggi, assomiglia a un grande puzzle di colori allarmanti, dove ogni regione ha il suo codice di rischio, ogni zona il suo punto critico. Le condizioni cambiano di ora in ora, e il bollettino – aggiornato quotidianamente – si legge come un termometro del pericolo: uno strumento utile, certo, ma che richiede attenzione, responsabilità e, diciamolo, una buona dose di prontezza da parte di tutti, amministratori e cittadini.

Il sito della Protezione Civile è diventato il punto di riferimento principale per chi vuole sapere come comportarsi, quali sono le norme da seguire in caso di temporali violenti, come proteggere se stessi, la casa, gli animali domestici e perfino l’automobile. Perché sì, anche sapere dove parcheggiare può fare la differenza tra un fastidio e una tragedia.

Il sistema di prevenzione funziona se ognuno fa la propria parte. Le strutture territoriali monitorano, intervengono, informano. Ma se i cittadini ignorano gli avvisi, se si sottovaluta il rischio per “un salto veloce al supermercato”, allora i piani d’emergenza servono a poco. Non è allarmismo, è esperienza. Purtroppo, ce lo insegna la cronaca.

E allora vale la pena ripeterlo: questa perturbazione non è una pioggerella primaverile. È un evento che coinvolge ampie porzioni del Paese, mette in difficoltà i bacini idrografici, spinge al limite la tenuta di fiumi, argini, città e campagne.

Occhi al cielo, sì, ma anche orecchie ben sintonizzate sui canali ufficiali. Perché il maltempo si può affrontare, ma solo se si è informati e preparati.

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Ultimo Aggiornamento: 06/05/2025 07:10

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